Quando ero ammalata di depressione post partum, spesso sognavo di andarmene via. Scappare. Ricominciare. Andare in un’altra città per ricostruirmi un’esistenza facendo finta di non essere madre. Ovviamente la dpp parlava per me, ma in quei momenti – sentendo l’angoscia che mi opprimeva il petto – mi sembrava l’unica soluzione possibile.
Ieri Vittoria ha compiuto un mese. E con lei anche noi come famiglia abbiamo compiuto i nostri primi 30 giorni a 4. Devo dire che pensavo peggio: certo, a volte è faticoso gestire i momenti di gelosia di Paola e i pianti di Vittoria, ma credo che sia merito del lavoro di terapia svolto in questi anni il fatto che non mi sia fatta prendere dal panico.
Katiuscia Bonato è un’attrice bravissima. Ha tanta esperienza alle spalle, ma l’ho conosciuta – per caso come tutte le cose migliori della vita – grazie al suo spettacolo che parla di maternità e di depressione post partum. Sono contenta che anche il mondo dell’arte affronti un tema così difficile: non sempre si è pronti ad accoglierlo, ma per fortuna Katiuscia è riuscita ad entrare nel cuore del suo pubblico. Ecco quello che mi ha raccontato.
Ecco come sopravvivo alle notti un po’ insonni con Vittoria. Mamme, facciamo una compilation!
1) “Better Days” – Bruce Springsteen
2) “Dogs Day Are Over” – Florence + The Machine
3) “The One” – Foo Fighters
4) “FourFiveSeconds” – Rihanna, Kanye West, Paul McCartney
5) “Chandelier” – Sia
6) “Straordinario” – Chiara
7) “Shout” – The Isley Brothers (qui nella versione tratta da “Animal House”)
8) “Whiskey In The Jar” – Metallica
9) “Leave” – Rem
10) “The Sea” – The Waterboys
Foto credits: dal web
La nostra Vittoria è arrivata. Con ben 3 settimane di anticipo: il 20 aprile, dopo aver visto la puntata di Grey’s Anatomy, ho urlato a mio marito: “Mi si sono rotte le acque!”. E sono scoppiata a piangere. Temevo per la bambina, essendo solo di 36 settimane. Ripetevo: “E’ troppo piccola, è troppo piccola!”. Da giorni avevo dei segnali, ma ho deciso bellamente di ignorarli, anche se in cuor mio sapevo che al termine non ci sarei mai arrivata.