Daniela Scapoli: “Per fortuna ci sono i papà che sanno tenere noi mamme con i piedi per terra”

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‘Al corso pre parto non si è parlato per nulla di depressione post partum e trovo la cosa molto grave: succede e spesso non viene riconosciuta, perché non informare le future madri?’

Daniela Scapoli è una content editor e web writer. Laureata in lettere, è stata una delle prime a credere nelle potenzialità della Rete, tanto da trovarci una professione. Mamma di due bambine, conosciute dal popolo di internet come “La Bionda” e “La Bruna”, ha un blog che si chiama come le sue figlie dove racconta la quotidianità con loro e in cui riflette con molta sincerità sull’autismo. Le ho chiesto com’è la sua avventura di madre e ciò che state per leggere è ciò che mi ha raccontato.

Come sono andate le tue gravidanze e com’è stato il rapporto tra mamma ideale e mamma reale?

Fisiologicamente le gravidanze sono state nella norma, tutto sommato una bella esperienza che avrei anche rifatto una terza e quarta volta, anche se poi abbiamo deciso di fermarci a quota due.

Sono diventata mamma reale senza passare per mamma ideale perché non ho mai avuto la propensione o l’interesse a pensarmi mamma prima di esserlo. Il giorno che sono diventata mamma ho cominciato a pensarci e ho navigato anche un po’ (anzi, parecchio), a vista. Lo faccio anche oggi anche se con una figlia nello spettro autistico, la mia maggiore, per forza ci vuole un po’ più di disciplina e programmazione, per il bene di tutta la famiglia.

Tu hai un blog in cui si parla (anche) di autismo. Secondo te invece come mai si fatica a parlare di maternità in modo schietto?

Penso che sia molto difficile dire con serenità e sincerità che spesso essere mamma è molto pesante, affaticante, che fa venire mille pensieri di cui ci si sente subito in colpa (“certo che prima stavo proprio bene, facevo il cavolo che mi pareva”): probabilmente basterebbe ricordarci che avere questo tipo di reazioni non ha nulla a che vedere con il fatto che poi i bambini li amiamo e li curiamo lo stesso.

Hai frequentato il corso pre parto e pensi ti sia servito?

Ho fatto il corso pre parto durante la mia prima gravidanza: prima di avere bambini non ne sapevo nulla di nulla quindi un po’ è stato utile, ma con il senno di poi avrei voluto che parlassero di più di allattamento, della scelta di allattare o non allattare e di come ci si sente dopo aver partorito, nei primi giorni a casa quando la realtà dei fatti si scontra con la nuvola rosa che per nove mesi ha dominato la gravidanza.

In particolare non mi è piaciuta una certa resistenza a parlare di epidurale che invece dovrebbe essere una scelta più informata possibile. Non si è parlato per nulla di depressione post partum e trovo la cosa molto grave: succede e spesso non viene riconosciuta, perché non informare le future madri?

Ti ritenevi una futura madre informata anche sugli aspetti meno piacevoli della maternità?

Come dicevo prima, non tanto. Prendiamo l’allattamento: ho allattato al seno due volte e a lungo ma ho avuto la “fortuna” di avere la montata in ospedale perché mia figlia è stata trattenuta in clinica una settimana invece che i soliti pochi giorni. La montata è stata improvvisa e violenta e il personale del nido mi ha aiutata a gestirla bene, e così l’allattamento si è avviato senza problemi. Se fossi stata a casa non so se sarebbe stata la stessa cosa.

Essendo blogger, che idea di sei fatta dei discorsi sulla maternità in Rete? Te lo chiedo perché qualche tempo fa era uscito un articolo de Il Sole 24 ore intitolato “Mamma che blog!” in cui si diceva che non è ancora stato inventato un linguaggio “giusto” per la maternità, ma che si predilige l’aspetto più frivolo e commerciale, legato a camerette e passeggini. Tu che ne pensi?

Che si può scegliere cosa leggere e cosa non leggere, per fortuna. In rete ci sono blog bellissimi che parlano di maternità da punti di vista non scontati, ci sono mamme aperte al confronto e poco giudicanti. Poi anche io ho scelto il passeggino per le mie figlie (e molto altro), leggendo cose in rete, quindi ci sta anche il contorno frivolo, se così vogliamo chiamarlo. Mi spiace invece che su certi argomenti – l’allattamento, l’epidurale per tornare su due cose che mi stanno a cuore – non si vada quasi mai oltre lo scontro senza confronto, a volte con toni davvero troppo accesi.

Qual è secondo te la più grossa bugia legata alla maternità?

L’esplosione incontrollata di amore a prima vista verso il proprio figlio. Non dubito che esista ma non per tutte è così. Io ho osservato per giorni mia figlia come una cosa buffa, un esserino succhialatte ogni ora e mezza del giorno e della notte senza capire bene cosa provavo per lei. Ci ho messo un po’ ad arrivare alla conclusione che avevo fatto la scelta giusta cercando di rimanere incinta.

E di rimando: le mamme tra loro sanno essere sincere?

Abbastanza, non sempre: a nessuno piace essere giudicato e la maternità in questo senso è un campo minato, sentirsi in colpa o mamme degeneri è un attimo. Per fortuna ci sono i papà che soffrono meno il confronto e ci danno una grande mano a restare con i piedi per terra.

Foto credits: Daniela Scapoli
www.labiondaelabruna.com 

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