‘La maternità è la forma di amore più piena che abbia provato, probabilmente quella in cui mi ritrovo di più. Ed è una fortuna, me ne rendo conto, la maternità non è per tutte. Non è un amore puro e idealizzato, è l’impasto di tante cose’.
Oggi ritornano le interviste con una blogger che ha creato il manifesto delle mamme di oggi: “Il Mamasutra”. Sto parlando di Enrica Tesio, copywriter e autrice del blog Ti asmo (il cui sottotitolo è “Prima o poi l’amore arriva. E t’incula”), uno dei più seguiti della Rete. Madre di due figli, racconta con una lucida ironia un mondo di rapporti, non soltanto quello tra genitori e figli, ma in generale le relazioni umane. Ecco quello che mi raccontato.
Enrica, una domanda a bruciapelo: l’amore che prima o poi arriva e te lo mette nel di dietro può essere anche quello materno? Mi spiego: amare un uomo e’ a volte complicato, ma puoi sempre andare per la tua strada. Con i figli invece non si smette mai di essere madri. Tu come la vedi?
Nonostante il titolo del blog, io sono profondamente convinta che l’amore non venga mai per nuocere. Il dolore, la sofferenza, la delusione sono parte del gioco, perché sono parte della vita. La maternità è la forma di amore più piena che abbia provato, probabilmente quella in cui mi ritrovo di più. Ed è una fortuna, me ne rendo conto, la maternità non è per tutte. Non è un amore puro e idealizzato, è l’impasto di tante cose, c’è la frustrazione a volte, a volte l’insofferenza, la paura, ma i miei figli sono venuti in pace, per farmi fare pace con me stessa, ne sono convinta.
Una domanda che faccio a tutte le mamme che intervisto: come sono andate le tue gravidanze e che tipo di rapporto hanno instaurato la mamma ideale e quella reale quando si sono metaforicamente conosciute?
Io ho una storia di maternità tragica alle spalle, non scendo in particolari, non ne parlo nel blog, però è un dato di fatto che nel mio modo di essere mamma oggi ci sia il riflesso di quel passato. La mamma ideale è stata seppellita da quel passato e poi sono uscita fuori io, realissima, difettosa, ma in fondo migliore. Ho vissuto con grande consapevolezza la gravidanza di Lorenzo, con un po’ di incoscienza quella di Marta, ma sono stati i 18 mesi più belli della mia vita.
Hai frequentato il corso preparto? Lo hai trovato utile?
No, non l’ho frequentato.
Ti ritenevi una mamma informata sugli aspetti anche più negativi della maternità?
Sì. Per esperienza diretta. Ma credo che la maternità debba essere vissuta come un’esperienza soprattutto divertente. Essere madri è divertente, si ride tantissimo, si ride prima col corpo che cambia, con le tette che crescono (a me no, sia chiaro, manco in gravidanza), con il culo che crolla, si ride dopo con questi folletti folli che ti gironzolano per casa.
Secondo te come si parla di maternità oggi?
Si parla tanto fortunatamente. Non sempre nel modo corretto. E’ stato scoperchiato il vaso di pandora dell’imperfezione, ed è un bene. Tolto questo io sono un po’ stanca delle madri che fanno manifesto della loro inadeguatezza, preferisco madri perfettibili. Mi sembra che si parli pochissimo della scelta di non avere dei figli, ho amiche viste come aliene perché non ne hanno voluti. Una donna senza figli è purtroppo sempre vista come una madre mancata.
Vengono dette delle bugie sul diventare madri?
Le madri mentono sempre. Da quando ti assicurano che il loro piccolino dorme tutta la notte a quando ti dicono che il bimbo ha migliorato la vita di coppia. Al 90% son palle. La maternità è qualcosa di così complesso che è difficile da definire, raccontare, te ne scappa sempre un pezzo. Oltretutto una donna è così assorbita dai figli, che non sa leggersi perfettamente, non ne ha il tempo, e, forse, è meglio così.
Il tuo e’ un blog che parla tra l’altro anche di rapporti: e’ più difficile instaurare un rapporto con i propri figli o con se stesse dopo che si è diventate madri?
Per me non lo è stato (fino ad oggi). Io ho un istinto da matriarca, vivrei con il pancione e un duenne abbarbicato su un’anca. I miei figli sono tra le pochissime persone che non mi annoiano.
Ultima domanda: scriverai il “Mamasutra”? 🙂
Tu comincia a tenerti libera un posto sul comodino…
(Enrica infatti ha in progetto un libro per Mondadori ancora top secret….:)
Enrica Tesio: “La maternità? Un’esperienza divertente!”
‘La maternità è la forma di amore più piena che abbia provato, probabilmente quella in cui mi ritrovo di più. Ed è una fortuna, me ne rendo conto, la maternità non è per tutte. Non è un amore puro e idealizzato, è l’impasto di tante cose’.
Oggi ritornano le interviste con una blogger che ha creato il manifesto delle mamme di oggi: “Il Mamasutra”. Sto parlando di Enrica Tesio, copywriter e autrice del blog Ti asmo (il cui sottotitolo è “Prima o poi l’amore arriva. E t’incula”), uno dei più seguiti della Rete. Madre di due figli, racconta con una lucida ironia un mondo di rapporti, non soltanto quello tra genitori e figli, ma in generale le relazioni umane. Ecco quello che mi raccontato.
Enrica, una domanda a bruciapelo: l’amore che prima o poi arriva e te lo mette nel di dietro può essere anche quello materno? Mi spiego: amare un uomo e’ a volte complicato, ma puoi sempre andare per la tua strada. Con i figli invece non si smette mai di essere madri. Tu come la vedi?
Nonostante il titolo del blog, io sono profondamente convinta che l’amore non venga mai per nuocere. Il dolore, la sofferenza, la delusione sono parte del gioco, perché sono parte della vita. La maternità è la forma di amore più piena che abbia provato, probabilmente quella in cui mi ritrovo di più. Ed è una fortuna, me ne rendo conto, la maternità non è per tutte. Non è un amore puro e idealizzato, è l’impasto di tante cose, c’è la frustrazione a volte, a volte l’insofferenza, la paura, ma i miei figli sono venuti in pace, per farmi fare pace con me stessa, ne sono convinta.
Una domanda che faccio a tutte le mamme che intervisto: come sono andate le tue gravidanze e che tipo di rapporto hanno instaurato la mamma ideale e quella reale quando si sono metaforicamente conosciute?
Io ho una storia di maternità tragica alle spalle, non scendo in particolari, non ne parlo nel blog, però è un dato di fatto che nel mio modo di essere mamma oggi ci sia il riflesso di quel passato. La mamma ideale è stata seppellita da quel passato e poi sono uscita fuori io, realissima, difettosa, ma in fondo migliore. Ho vissuto con grande consapevolezza la gravidanza di Lorenzo, con un po’ di incoscienza quella di Marta, ma sono stati i 18 mesi più belli della mia vita.
Hai frequentato il corso preparto? Lo hai trovato utile?
No, non l’ho frequentato.
Ti ritenevi una mamma informata sugli aspetti anche più negativi della maternità?
Sì. Per esperienza diretta. Ma credo che la maternità debba essere vissuta come un’esperienza soprattutto divertente. Essere madri è divertente, si ride tantissimo, si ride prima col corpo che cambia, con le tette che crescono (a me no, sia chiaro, manco in gravidanza), con il culo che crolla, si ride dopo con questi folletti folli che ti gironzolano per casa.
Secondo te come si parla di maternità oggi?
Si parla tanto fortunatamente. Non sempre nel modo corretto. E’ stato scoperchiato il vaso di pandora dell’imperfezione, ed è un bene. Tolto questo io sono un po’ stanca delle madri che fanno manifesto della loro inadeguatezza, preferisco madri perfettibili. Mi sembra che si parli pochissimo della scelta di non avere dei figli, ho amiche viste come aliene perché non ne hanno voluti. Una donna senza figli è purtroppo sempre vista come una madre mancata.
Vengono dette delle bugie sul diventare madri?
Le madri mentono sempre. Da quando ti assicurano che il loro piccolino dorme tutta la notte a quando ti dicono che il bimbo ha migliorato la vita di coppia. Al 90% son palle. La maternità è qualcosa di così complesso che è difficile da definire, raccontare, te ne scappa sempre un pezzo. Oltretutto una donna è così assorbita dai figli, che non sa leggersi perfettamente, non ne ha il tempo, e, forse, è meglio così.
Il tuo e’ un blog che parla tra l’altro anche di rapporti: e’ più difficile instaurare un rapporto con i propri figli o con se stesse dopo che si è diventate madri?
Per me non lo è stato (fino ad oggi). Io ho un istinto da matriarca, vivrei con il pancione e un duenne abbarbicato su un’anca. I miei figli sono tra le pochissime persone che non mi annoiano.
Ultima domanda: scriverai il “Mamasutra”? 🙂
Tu comincia a tenerti libera un posto sul comodino…
(Enrica infatti ha in progetto un libro per Mondadori ancora top secret….:)
Foto credits: Enrica Tesio
tiasmo.wordpress.com
Valentina Colmi
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