Depressione post partum: si fa abbastanza?
Depressione post partum: si fa abbastanza? Mi viene da chiederlo perché l’altro giorno una mamma in difficoltà mi ha chiesto aiuto cercando informazioni su strutture che l’avrebbero potuta ascoltare. La mamma in questione abita in una grande città, una delle più grandi d’Italia, e mi sono accorta che perfino in un grosso centro come il suo sono pochissime le associazioni o gli ospedali in cui viene trattata la dpp.
Per non parlare poi di alcuni bellissimi progetti che devono essere interrotti perché finiscono i fondi. Consultori che chiudono, realtà penalizzate. Certo, ci sono anche dei progetti nuovi che nascono, come l’Associazione Oasi delle Mamme a Pesaro, o Rebecca Blues, ma per queste situazioni felici quante ce ne sono che non ce la fanno?
Intervistando i professionisti di un consultorio del mio territorio mi è stato detto che è molto difficile per loro affiancarsi alle strutture ospedaliere che si occupano di maternità. C’è ancora molta diffidenza nel trattare l’argomento, quasi come il diventare madri fosse esclusivamente allattamento e pannolini e prima ancora il parto.
L’aspetto emotivo dovrebbe andare di pari passo con quello corporeo e questo vale sia per la mamma sia per il papà, soprattutto se si è al primo figlio. Io ho scelto di continuare la terapia anche per questa seconda gravidanza perché – ve lo dico sinceramente – non mi fido di ciò che mi viene raccontato. Ho scelto di ascoltarmi di più rispetto a quando aspettavo Paola perché non voglio avere paura di provare anche sentimenti non solo positivi (ma questa è un’altra storia che vi racconterò).
Eppure – nonostante si sappia che la depressione post partum sia in aumento – paradossalmente gli aiuti alle madri rimangono, se siamo fortunati, gli stessi o altrimenti diminuiscono. Io vorrei fare di più. Mi piacerebbe creare un’app per avere un filo diretto con le madri e magari metterle in contatto con lo specialista più vicino e adatto.
Perché un altro problema è questo: le informazioni sono scarse. Molte donne non sanno che magari i colloqui con gli psicologi sono gratuiti e magari non ci vanno perché pensano di non poterselo permettere.
Sì, decisamente devo fare di più. Se qualche mamma tra voi vuole darmi una mano, io sono qui.
Foto credits: dal web
juliadiets.com
E importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, che la depressione della madre riduce le possibilita di sviluppare una buona sintonia col bambino, cosa che aumenta il disagio e complica la soluzione del quadro depressivo stesso.