Dove.
Il Cantuccio delle Mamme
Ospedale Santo Spirito – Bra (CN)
Martedì dalle 10 alle 12 con frequenza quindicinale
Mercoledì dalle 10 alle 12
Oggi intervisto la Dottoressa Ilenia Costamagna, Psicologa e Psicoterapeuta che opera a Bra, in provincia di Cuneo, e aiuta le mamme con la depressione post partum. L’ho conosciuta durante il mio intervento ad Alba – anche lei era una delle relatrici – e mi ha colpito molto l’approccio ricco di spunti innovativi per il trattamento della malattia. Ecco cosa cha raccontato.
Ilenia, qual è il tuo percorso professionale?
Sono una psicologa-psicoterapeuta. Dopo la laurea specialistica in Psicologia Clinica e di Comunità conseguita presso l’Università di Torino, ho frequentato e concluso il percorso quadriennale per la specializzazione in Psicoterapia presso la S.A.I.G.A. di Torino, che prevede una formazione psicodinamica attuale, con una tesi di specialità clinica sul trattamento psicoterapeutico della depressione post-partum.
In questi anni ho inoltre aggiunto specificità nella mia formazione, quali l’abilitazione all’insegnamento del massaggio infantile secondo il metodo AIMI (Torino), il corso di formazione per la valutazione del comportamento del neonato secondo il metodo Brazelton (Centro formazione Meyer, Firenze), il corso di Perfezionamento universitario (Brescia) in psicologia Clinica Perinatale, nonché diversi Convegni Nazionali/Internazionali e Seminari rivolti alla specifica tematica della depressione post-partum.
Nella mia formazione si è inserita anche l’importante esperienza pluriennale presso l’ASLCN2 Alba-Bra (SOC Psicologia), con la dott.ssa Maria Teresa Bruni, che mi ha permesso di crescere a livello clinico.
Ci puoi spiegare l’importanza della prevenzione per quanto riguarda la depressione post partum? Che tipo di “offerta” fornite al “Cantuccio delle mamme” di Bra?
Il “Cantuccio della mamma” è uno spazio all’interno del P.O. S. Spirito di Bra, con accesso libero, in cui le mamme e i papà possono pesare il loro neonato ma anche condividere momenti di gruppo, a tema specifico, utilizzando anche lo strumento della favola. In questo momento ci sono due giorni dedicati, il mercoledì dalle 10 alle 12 per neonati 0-4 mesi, e il martedì, sempre dalle 10 alle 12 ma con frequenza quindicinale, per neonati 4-9 mesi. Il gruppo è sicuramente un momento di incoraggiamento, sostegno e confronto.
È strutturato come servizio all’interno dell’ASL, in collaborazione con le SSOOCC Pediatria, Ostetricia-Ginecologia, Psicologia.
Nei corsi pre parto intervengono anche i papà?
I corsi di accompagnamento alla nascita sono organizzati dall’ostetrica e intervengono più professionalità (pediatra, fisioterapista, ostetrica, infermiera pediatrica, psicologa). L’incontro con la psicologa è il penultimo, ed è un incontro proposto alla coppia, in orario serale ( alle 21), così da permettere ai futuri papà di partecipare e portare la loro esperienza. Infatti la gravidanza è affrontata anche dai papà, ovviamente con la loro specificità ed emozionalità, che però spesso non vengono riconosciuta. Questo momento di coppia è importante per il passaggio, non solo “concreto” ma anche psicologico, dalla diade alla triade, attraverso il concetto della Cogenitorialità: diventare un NOI e pensare come NOI. È possibile durante questo incontro condividere eventuali dubbi ed incertezze, sia per i papà che per le mamme, anche rispetto alla depressione post-partum.
Voi utilizzate un test piuttosto innovativo per capire chi possa essere a rischio di contrarre la dpp. In che cosa consiste?
La Postpartum Depression Screening Scale (PDSS) è un questionario self-report diffuso e attendibile per individuare precocemente la presenza, la gravità e il tipo di sintomi della depressione post-partum. Oltre ad individuare le madri a rischio che possono necessitare di un’ulteriore indagine diagnostica con successivo trattamento, lo strumento fornisce per ogni donna un approfondito profilo del complesso dei sintomi personalmente sperimentati, facilitando la pianificazione di un trattamento mirato. È uno strumento con un importante significato predittivo che comunque necessita di ulteriori approfondimenti clinici.
Uno dei vostri servizi è l’assistenza domiciliare dopo il parto. Ce ne puoi parlare?
Uno dei servizi proposti dall’ASLCN2 Alba-Bra è l’”Home Visiting”, cioè la possibilità per qualsiasi mamma residente sul nostro territorio di poter richiedere la visita a casa di un’ostetrica e una infermiera pediatrica, nei primi giorni dopo la dimissione dall’ospedale. Questo progetto è il frutto diun lavoro di rete a cui fa riferimento l’equipè multidisciplinare, e in cui collaborano le SSOOCC Pediatria, Ostetricia-Ginecologia, Psicologia.
Si propone come un momento di sostegno che gli operatori sanitari possono offrire alle neomamme, come succedeva un tempo, quando l’ostetrica condotta aiutava le mamme con consigli, suggerimenti e rimedi ad affrontare i primi giorni di vita del neonato. Durante la visita a domicilio l’infermiera pediatrica controllerà l’accrescimento del bambino dopo la nascita, il suo stato di benessere, il cordone ombelicale e la corretta suzione; l’ostetrica accerterà il benessere psicofisico della mamma e i vari problemi dell’allattamento.
Se una mamma mostra segni di depressione oppure viene da voi chiedendo aiuto, che tipo di percorso psicologico proponete?
Sulla base della mia formazione personale e clinica, e sull’evoluzione dei recenti studi, soprattutto sulle psicoterapie mamma-bambino, il percorso psicoterapeutico proposto è basato sull’orientamento psicodinamico recente (che pone al centro la persona e le sue relazioni, attraverso il processo di incoraggiamento nella relazione con il terapeuta per la promozione del cambiamento). Nel caso specifico del trattamento della depressione post-partum, l’approccio è quello della psicoterapia focalizzata sulla relazione mamma-bambino, il quale neonato, sensibilmente e per lo più inconsapevolmente, diventa il focus del cambiamento materno.
Nei primi 2-3 mesi circa di psicoterapia, le mamme spesso giungono in seduta con i loro neonati in carrozzina o nell’ovetto, che per lo più rimangono rivolti verso di loro, mai verso la terapeuta, come a sottolineare il bisogno, in questo momento delicato, di prendersi del tempo per sé, senza tuttavia “lasciare da parte” i piccolini. Ad un certo punto, forse complici i neonati che si affacciano al mondo più attivamente, questi ovetti e queste carrozzine si voltano, consentendo una relazione in seduta a tre, che può permettere alla mamma di giocarsi nel ruolo di mamma e di donna.
Dopo quanto tempo una mamma può dirsi guarita?
È una domanda complessa, la cui risposta è soggetta sicuramente alla variabilità soggettiva delle mamme.
Di solito questo tipo di psicoterapia dura 1 anno, fino ai 12 mesi o poco più del neonato (circa 40 sedute). Sia inizialmente che durante il percorso, ma anche in chiusura, risulta importante il coinvolgimento dei papà, che sono il sostegno naturale e fondamentale per tutte le mamme in difficoltà, ma che ha bisogno anch’egli di poter trovare sicurezza in questo momento delicato.
Ilenia Costamagna, psicologa e psicoterapeuta: “Fondamentale ascoltare le mamme e i papà”
Dove.
Il Cantuccio delle Mamme
Ospedale Santo Spirito – Bra (CN)
Martedì dalle 10 alle 12 con frequenza quindicinale
Mercoledì dalle 10 alle 12
Oggi intervisto la Dottoressa Ilenia Costamagna, Psicologa e Psicoterapeuta che opera a Bra, in provincia di Cuneo, e aiuta le mamme con la depressione post partum. L’ho conosciuta durante il mio intervento ad Alba – anche lei era una delle relatrici – e mi ha colpito molto l’approccio ricco di spunti innovativi per il trattamento della malattia. Ecco cosa cha raccontato.
Ilenia, qual è il tuo percorso professionale?
Sono una psicologa-psicoterapeuta. Dopo la laurea specialistica in Psicologia Clinica e di Comunità conseguita presso l’Università di Torino, ho frequentato e concluso il percorso quadriennale per la specializzazione in Psicoterapia presso la S.A.I.G.A. di Torino, che prevede una formazione psicodinamica attuale, con una tesi di specialità clinica sul trattamento psicoterapeutico della depressione post-partum.
In questi anni ho inoltre aggiunto specificità nella mia formazione, quali l’abilitazione all’insegnamento del massaggio infantile secondo il metodo AIMI (Torino), il corso di formazione per la valutazione del comportamento del neonato secondo il metodo Brazelton (Centro formazione Meyer, Firenze), il corso di Perfezionamento universitario (Brescia) in psicologia Clinica Perinatale, nonché diversi Convegni Nazionali/Internazionali e Seminari rivolti alla specifica tematica della depressione post-partum.
Nella mia formazione si è inserita anche l’importante esperienza pluriennale presso l’ASLCN2 Alba-Bra (SOC Psicologia), con la dott.ssa Maria Teresa Bruni, che mi ha permesso di crescere a livello clinico.
Ci puoi spiegare l’importanza della prevenzione per quanto riguarda la depressione post partum? Che tipo di “offerta” fornite al “Cantuccio delle mamme” di Bra?
Innanzitutto è fondamentale aiutare ed ascoltare la mamma, ma anche i papà, fin dalla gravidanza, momento in cui è importante incoraggiare a pensare e a costruire uno spazio mentale per sé, per la coppia e per il bambino.
Il “Cantuccio della mamma” è uno spazio all’interno del P.O. S. Spirito di Bra, con accesso libero, in cui le mamme e i papà possono pesare il loro neonato ma anche condividere momenti di gruppo, a tema specifico, utilizzando anche lo strumento della favola. In questo momento ci sono due giorni dedicati, il mercoledì dalle 10 alle 12 per neonati 0-4 mesi, e il martedì, sempre dalle 10 alle 12 ma con frequenza quindicinale, per neonati 4-9 mesi. Il gruppo è sicuramente un momento di incoraggiamento, sostegno e confronto.
È strutturato come servizio all’interno dell’ASL, in collaborazione con le SSOOCC Pediatria, Ostetricia-Ginecologia, Psicologia.
Nei corsi pre parto intervengono anche i papà?
I corsi di accompagnamento alla nascita sono organizzati dall’ostetrica e intervengono più professionalità (pediatra, fisioterapista, ostetrica, infermiera pediatrica, psicologa). L’incontro con la psicologa è il penultimo, ed è un incontro proposto alla coppia, in orario serale ( alle 21), così da permettere ai futuri papà di partecipare e portare la loro esperienza. Infatti la gravidanza è affrontata anche dai papà, ovviamente con la loro specificità ed emozionalità, che però spesso non vengono riconosciuta. Questo momento di coppia è importante per il passaggio, non solo “concreto” ma anche psicologico, dalla diade alla triade, attraverso il concetto della Cogenitorialità: diventare un NOI e pensare come NOI. È possibile durante questo incontro condividere eventuali dubbi ed incertezze, sia per i papà che per le mamme, anche rispetto alla depressione post-partum.
Voi utilizzate un test piuttosto innovativo per capire chi possa essere a rischio di contrarre la dpp. In che cosa consiste?
La Postpartum Depression Screening Scale (PDSS) è un questionario self-report diffuso e attendibile per individuare precocemente la presenza, la gravità e il tipo di sintomi della depressione post-partum. Oltre ad individuare le madri a rischio che possono necessitare di un’ulteriore indagine diagnostica con successivo trattamento, lo strumento fornisce per ogni donna un approfondito profilo del complesso dei sintomi personalmente sperimentati, facilitando la pianificazione di un trattamento mirato. È uno strumento con un importante significato predittivo che comunque necessita di ulteriori approfondimenti clinici.
Uno dei vostri servizi è l’assistenza domiciliare dopo il parto. Ce ne puoi parlare?
Uno dei servizi proposti dall’ASLCN2 Alba-Bra è l’”Home Visiting”, cioè la possibilità per qualsiasi mamma residente sul nostro territorio di poter richiedere la visita a casa di un’ostetrica e una infermiera pediatrica, nei primi giorni dopo la dimissione dall’ospedale. Questo progetto è il frutto di un lavoro di rete a cui fa riferimento l’equipè multidisciplinare, e in cui collaborano le SSOOCC Pediatria, Ostetricia-Ginecologia, Psicologia.
Si propone come un momento di sostegno che gli operatori sanitari possono offrire alle neomamme, come succedeva un tempo, quando l’ostetrica condotta aiutava le mamme con consigli, suggerimenti e rimedi ad affrontare i primi giorni di vita del neonato. Durante la visita a domicilio l’infermiera pediatrica controllerà l’accrescimento del bambino dopo la nascita, il suo stato di benessere, il cordone ombelicale e la corretta suzione; l’ostetrica accerterà il benessere psicofisico della mamma e i vari problemi dell’allattamento.
Se una mamma mostra segni di depressione oppure viene da voi chiedendo aiuto, che tipo di percorso psicologico proponete?
Sulla base della mia formazione personale e clinica, e sull’evoluzione dei recenti studi, soprattutto sulle psicoterapie mamma-bambino, il percorso psicoterapeutico proposto è basato sull’orientamento psicodinamico recente (che pone al centro la persona e le sue relazioni, attraverso il processo di incoraggiamento nella relazione con il terapeuta per la promozione del cambiamento). Nel caso specifico del trattamento della depressione post-partum, l’approccio è quello della psicoterapia focalizzata sulla relazione mamma-bambino, il quale neonato, sensibilmente e per lo più inconsapevolmente, diventa il focus del cambiamento materno.
Nei primi 2-3 mesi circa di psicoterapia, le mamme spesso giungono in seduta con i loro neonati in carrozzina o nell’ovetto, che per lo più rimangono rivolti verso di loro, mai verso la terapeuta, come a sottolineare il bisogno, in questo momento delicato, di prendersi del tempo per sé, senza tuttavia “lasciare da parte” i piccolini. Ad un certo punto, forse complici i neonati che si affacciano al mondo più attivamente, questi ovetti e queste carrozzine si voltano, consentendo una relazione in seduta a tre, che può permettere alla mamma di giocarsi nel ruolo di mamma e di donna.
Dopo quanto tempo una mamma può dirsi guarita?
È una domanda complessa, la cui risposta è soggetta sicuramente alla variabilità soggettiva delle mamme.
Di solito questo tipo di psicoterapia dura 1 anno, fino ai 12 mesi o poco più del neonato (circa 40 sedute). Sia inizialmente che durante il percorso, ma anche in chiusura, risulta importante il coinvolgimento dei papà, che sono il sostegno naturale e fondamentale per tutte le mamme in difficoltà, ma che ha bisogno anch’egli di poter trovare sicurezza in questo momento delicato.
Valentina Colmi
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