Oggi un’intervista ad una super mamma: Barbara Buccino, ovvero CiurmaMom. Mamma di 6 figli dai 20 ai 4 anni Barbara è una donna speciale, che sprizza energia da ogni parola che dice. Ti fa venire voglia di avere una bella e grande famiglia, senza badare troppo alle difficoltà che inevitabilmente ci sono. Ecco che cosa mi ha raccontato.
Barbara, una domanda con cui comincio sempre le mie interviste: com’è il rapporto tra mamma ideale e mamma reale con ognuno dei tuoi figli? Sono andate d’accordo fin da subito o si sono prese a pugni?
Ciao. Più che di mamma ideale, parlerei di mamma immaginaria. Non ho un concetto di mamma ideale, perché credo che la mamma ideale in senso assoluto non esista, ma posso parlarti della mamma che ho immaginato di essere e dirti che non ha mai fatto molto a pugni con quella reale. Anche se la mamma reale è diversa con ogni figlio a seconda del carattere e delle difficoltà che lui/lei incontra, resta il fatto che il mio essere mamma immaginario si basa sull’empatia e l’immedesimazione nei figli e che questo si è sempre applicato, e mi ha sempre aiutata, anche nella realtà….sebbene, a volte, sia più facile e altre meno.
Con 6 figli immagino che la vita sia parecchio movimentata. Come ti organizzi le giornate?
Sì, la vita e parecchio movimentata ed è il suo bello!
La mia mattina comincia presto: il primo bucato alle 6.30, dopo che la lavatrice ha lavorato di notte e poi preparazione dei figli, rispettando le esigenze di ognuno senza forzature, anche se nel rispetto degli orari per andare a scuola. Chi ha bisogno di una lauta colazione o di ripassare la lezione x sentirsi tranquillo, può farlo, chi non si sente di far colazione, può saltarla.
Basta che siano tutti pronti per l’ora di uscire.
I compiti, quando ci sono vanno fatti senza aspettare troppo e la sera l’unica cosa che chiedo è non fare tardi quando il giorno dopo c’è scuola e avere la cartella pronta.
Per quanto riguarda me, lavoro al mattino (dopo aver sbrigato il minimo indispensabile) e mi dedico a loro, alla spesa e alla casa, tra pomeriggio e sera.
Inoltre, essere in tanti fa scattare automaticamente nei figli, uno spirito di collaborazione che è anche di sopravvivenza. Tutti i bambini capiscono quando c’è un momento di emergenza e si adeguano istintivamente; nel nostro caso, questa cosa è amplificata dall’essere in tanti. Loro si aiutano e si sostengono molto. E se capita di avere una discussione con un fratello, c’è sempre l’alternativa per trovare un compagno di gioco o di chiacchierata!
Nel tuo blog racconti di esserti informata molto sulla gravidanza anche per via dei problemi di concepimento che hai avuto prima di formare la tua famiglia. Eri a conoscenza della depressione post partum? E sei mai stata presa da momenti di sconforto?
Sì, ero a conoscenza della depressione post partum e più volte, in momenti di sconforto (anche solo dovuti alla stanchezza…la mia prima figlia non dormiva, a volte era disperante) ho pensato che se non la avessi desiderata così a lungo e non fossi stata informata e supportata dalla mia ginecologa e dell’ostetrica, non ce l’avrei fatta a superare certi momenti. Inoltre, da questo punto di vista, sono stata fortunata, non ho mai sofferto di depressione post partum, mi sono solo sentita un po’ fragile nei primi mesi, soprattutto in circostanze dolorose (ho avuto mio suocero malato terminale quando il mio terzo figlio era appena nato e mia mamma è mancata pochi giorni dopo la nascita della mia sesta figlia): il pensiero di avere qualcuno totalmente dipendente da me mi caricava di una grossa responsabilità che percepivo ancor più nei periodi critici.
Hai frequentato il corso pre parto? Ti è servito?
Quando aspettavo la mia prima figlia, ho frequentato assiduamente un gruppo speciale guidato da un’ostetrica speciale, fin dal 5° mese di gravidanza. Oltre ai classici esercizi e visualizzazioni, ci confrontavano su ogni tema che ci venisse in mente.
Alle successive gravidanze ho frequentato i corsi dell’asl più che altro x dare uno spazio personale al piccolo in arrivo e conoscere altre mamme di coetanei. Mi sono sempre serviti, anche per rientrare in contatto con me stessa e affrontare al meglio il momento del parto.
Secondo te qual è la più grossa bugia legata alla maternità?
Ce ne sono tante, ma principalmente che la gravidanza è uno stato di grazia e che avere un figlio avvicina i genitori.
Secondo te c’è differenza tra come si parla tra mamme nel mondo “reale” e in Rete?
Non trovo che ci sia molta differenza, gli argomenti sono più o meno gli stesso, cambia solo il fatto che stare dietro uno schermo toglie molte inibizioni.
E questo nel bene e nel male.
Concludiamo con una domanda “politica”: essere mamma di una famiglia numerosa è possibile in Italia?
Sì, è possibile e ne sono una grande sostenitrice. Ne parlo spesso nel mio blog. Con una giusta economia e senza avere troppe pretese, pensando che le nostre sono scelte e non rinunce, si può vivere bene e con soddisfazione.
Non mi manca la settimana bianca, preferisco avere amici a cena.
I rapporti umani sono ciò per cui vale la pena vivere e le relazioni che si creano portano anche a reciproci aiuti e sostegno.
Barbara Buccino, CiurmaMom: “Essere mamma di 6 figli? Si può!”
Oggi un’intervista ad una super mamma: Barbara Buccino, ovvero CiurmaMom. Mamma di 6 figli dai 20 ai 4 anni Barbara è una donna speciale, che sprizza energia da ogni parola che dice. Ti fa venire voglia di avere una bella e grande famiglia, senza badare troppo alle difficoltà che inevitabilmente ci sono. Ecco che cosa mi ha raccontato.
Barbara, una domanda con cui comincio sempre le mie interviste: com’è il rapporto tra mamma ideale e mamma reale con ognuno dei tuoi figli? Sono andate d’accordo fin da subito o si sono prese a pugni?
Ciao. Più che di mamma ideale, parlerei di mamma immaginaria. Non ho un concetto di mamma ideale, perché credo che la mamma ideale in senso assoluto non esista, ma posso parlarti della mamma che ho immaginato di essere e dirti che non ha mai fatto molto a pugni con quella reale. Anche se la mamma reale è diversa con ogni figlio a seconda del carattere e delle difficoltà che lui/lei incontra, resta il fatto che il mio essere mamma immaginario si basa sull’empatia e l’immedesimazione nei figli e che questo si è sempre applicato, e mi ha sempre aiutata, anche nella realtà….sebbene, a volte, sia più facile e altre meno.
Con 6 figli immagino che la vita sia parecchio movimentata. Come ti organizzi le giornate?
Sì, la vita e parecchio movimentata ed è il suo bello!
La mia mattina comincia presto: il primo bucato alle 6.30, dopo che la lavatrice ha lavorato di notte e poi preparazione dei figli, rispettando le esigenze di ognuno senza forzature, anche se nel rispetto degli orari per andare a scuola. Chi ha bisogno di una lauta colazione o di ripassare la lezione x sentirsi tranquillo, può farlo, chi non si sente di far colazione, può saltarla.
Basta che siano tutti pronti per l’ora di uscire.
I compiti, quando ci sono vanno fatti senza aspettare troppo e la sera l’unica cosa che chiedo è non fare tardi quando il giorno dopo c’è scuola e avere la cartella pronta.
Per quanto riguarda me, lavoro al mattino (dopo aver sbrigato il minimo indispensabile) e mi dedico a loro, alla spesa e alla casa, tra pomeriggio e sera.
Inoltre, essere in tanti fa scattare automaticamente nei figli, uno spirito di collaborazione che è anche di sopravvivenza. Tutti i bambini capiscono quando c’è un momento di emergenza e si adeguano istintivamente; nel nostro caso, questa cosa è amplificata dall’essere in tanti. Loro si aiutano e si sostengono molto. E se capita di avere una discussione con un fratello, c’è sempre l’alternativa per trovare un compagno di gioco o di chiacchierata!
Nel tuo blog racconti di esserti informata molto sulla gravidanza anche per via dei problemi di concepimento che hai avuto prima di formare la tua famiglia. Eri a conoscenza della depressione post partum? E sei mai stata presa da momenti di sconforto?
Sì, ero a conoscenza della depressione post partum e più volte, in momenti di sconforto (anche solo dovuti alla stanchezza…la mia prima figlia non dormiva, a volte era disperante) ho pensato che se non la avessi desiderata così a lungo e non fossi stata informata e supportata dalla mia ginecologa e dell’ostetrica, non ce l’avrei fatta a superare certi momenti. Inoltre, da questo punto di vista, sono stata fortunata, non ho mai sofferto di depressione post partum, mi sono solo sentita un po’ fragile nei primi mesi, soprattutto in circostanze dolorose (ho avuto mio suocero malato terminale quando il mio terzo figlio era appena nato e mia mamma è mancata pochi giorni dopo la nascita della mia sesta figlia): il pensiero di avere qualcuno totalmente dipendente da me mi caricava di una grossa responsabilità che percepivo ancor più nei periodi critici.
Hai frequentato il corso pre parto? Ti è servito?
Quando aspettavo la mia prima figlia, ho frequentato assiduamente un gruppo speciale guidato da un’ostetrica speciale, fin dal 5° mese di gravidanza. Oltre ai classici esercizi e visualizzazioni, ci confrontavano su ogni tema che ci venisse in mente.
Alle successive gravidanze ho frequentato i corsi dell’asl più che altro x dare uno spazio personale al piccolo in arrivo e conoscere altre mamme di coetanei. Mi sono sempre serviti, anche per rientrare in contatto con me stessa e affrontare al meglio il momento del parto.
Secondo te qual è la più grossa bugia legata alla maternità?
Ce ne sono tante, ma principalmente che la gravidanza è uno stato di grazia e che avere un figlio avvicina i genitori.
Secondo te c’è differenza tra come si parla tra mamme nel mondo “reale” e in Rete?
Non trovo che ci sia molta differenza, gli argomenti sono più o meno gli stesso, cambia solo il fatto che stare dietro uno schermo toglie molte inibizioni.
E questo nel bene e nel male.
Concludiamo con una domanda “politica”: essere mamma di una famiglia numerosa è possibile in Italia?
Sì, è possibile e ne sono una grande sostenitrice. Ne parlo spesso nel mio blog. Con una giusta economia e senza avere troppe pretese, pensando che le nostre sono scelte e non rinunce, si può vivere bene e con soddisfazione.
Non mi manca la settimana bianca, preferisco avere amici a cena.
I rapporti umani sono ciò per cui vale la pena vivere e le relazioni che si creano portano anche a reciproci aiuti e sostegno.
Foto credits: Barbara Buccino
Valentina Colmi
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