Fabrizio e Stefania sono degli amici prima che i miei insegnati di yoga (Stefania è anche la mia testimone di nozze). Nonostante non abiti più nel luogo in cui seguivo le lezioni, la pratica con loro mi è rimasta nel cuore, tanto che ad oggi non riesco più a fare yoga da un’altra parte. Quando aspettavo Paola ho praticato una forma più soft e devo dire che mi è servito molto per il respiro quando ero in travaglio. Poi è andato tutto diversamente da come mi aspettavo, ma questa è un’altra storia. Ecco che cosa mi hanno raccontato.
Perché praticare yoga in gravidanza?
Praticare yoga durante la gravidanza ha un duplice effetto: mobilizzare l’apparato schelettrico e prevenire i naturali dolori che sopraggiungono alla colonna vertebrale con un’ attenta mobilizzazione e aiutare a prendere maggior consapevolezza del proprio corpo e della propria mente.
Può servire a prevenire la depressione post partum?
Per quanto riguarda la dppnon bisogna semplificare come un processo che inizia con la nascita del figlio e si protrae per “x” mesi e quindi la cercare di prevenirla facendo yoga. Quest’ultimo deve essere inserito in un processo molto più complesso di consapevolezza di se stessi che ricerchi le “vere”cause della dpp con l’aiuto di specialisti e quindi renda più serena non solo la vita dopo il parto ma la vita stessa. Molte volte la nascita di un figlio è solo la goccia che fa traboccare il vaso, una goccia sicuramente immensa ma sempre una goccia rispetto al bicchiere già pieno.
E dopo aver partorito in quanto tempo si può riprendere?
Dopo il parto i tempi per la ripresa variano da individuo ad individuo e sopratutto dipendono molto da quanto la madre viene assorbita fisicamente e psicologicamente dal bimbo.
La “parte fisica dello yoga si può riprendere già dopo 3 mesi (e comunque dopo aver interpellato il medico) mentre la parte “mentale” non deve essere mai interrotta anzi con la meditazione ela concertazione, in un unica parola con lo Zen, si può affrontare il parto molto più serenamente e con grande consapevolezza.
Ci può essere un aiuto preventivo contro la dpp quando il bambino è nato?
Se il bambino è già nato non si può parlare di aiuto preventivo. L’aiuto va cercato prima, solitamente esistono già segni di disagio che alla famiglia, agli amici ed a unospecialista non sfuggono.
Che tipo di pratica consigliate? Per quanti giorni a settimana?
Consiglierei una pratica di una volta alla settimana, quale? Quella che più si addice al proprio corpo e mente, provare diversi stili e insegnanti per provare quello più adatto a noi.
Io, una vita di chili fa, mentre praticavo yoga durante uno stage.
Foto credits: Centro Zorzi
E se vi ho incuriosito, ecco qualche informazione:
Centro Zorzi
Via Gemelli, 2
Opera (Mi)
tel.: 02/57605884
Cell. 3477762352
Yoga in gravidanza: perché praticarla (anche contro la depressione post partum?)
Fabrizio e Stefania sono degli amici prima che i miei insegnati di yoga (Stefania è anche la mia testimone di nozze). Nonostante non abiti più nel luogo in cui seguivo le lezioni, la pratica con loro mi è rimasta nel cuore, tanto che ad oggi non riesco più a fare yoga da un’altra parte. Quando aspettavo Paola ho praticato una forma più soft e devo dire che mi è servito molto per il respiro quando ero in travaglio. Poi è andato tutto diversamente da come mi aspettavo, ma questa è un’altra storia. Ecco che cosa mi hanno raccontato.
Perché praticare yoga in gravidanza?
Praticare yoga durante la gravidanza ha un duplice effetto: mobilizzare l’apparato schelettrico e prevenire i naturali dolori che sopraggiungono alla colonna vertebrale con un’ attenta mobilizzazione e aiutare a prendere maggior consapevolezza del proprio corpo e della propria mente.
Può servire a prevenire la depressione post partum?
Per quanto riguarda la dpp non bisogna semplificare come un processo che inizia con la nascita del figlio e si protrae per “x” mesi e quindi la cercare di prevenirla facendo yoga. Quest’ultimo deve essere inserito in un processo molto più complesso di consapevolezza di se stessi che ricerchi le “vere”cause della dpp con l’aiuto di specialisti e quindi renda più serena non solo la vita dopo il parto ma la vita stessa. Molte volte la nascita di un figlio è solo la goccia che fa traboccare il vaso, una goccia sicuramente immensa ma sempre una goccia rispetto al bicchiere già pieno.
E dopo aver partorito in quanto tempo si può riprendere?
Dopo il parto i tempi per la ripresa variano da individuo ad individuo e sopratutto dipendono molto da quanto la madre viene assorbita fisicamente e psicologicamente dal bimbo.
La “parte fisica dello yoga si può riprendere già dopo 3 mesi (e comunque dopo aver interpellato il medico) mentre la parte “mentale” non deve essere mai interrotta anzi con la meditazione e la concertazione, in un unica parola con lo Zen, si può affrontare il parto molto più serenamente e con grande consapevolezza.
Ci può essere un aiuto preventivo contro la dpp quando il bambino è nato?
Se il bambino è già nato non si può parlare di aiuto preventivo. L’aiuto va cercato prima, solitamente esistono già segni di disagio che alla famiglia, agli amici ed a uno specialista non sfuggono.
Che tipo di pratica consigliate? Per quanti giorni a settimana?
Consiglierei una pratica di una volta alla settimana, quale? Quella che più si addice al proprio corpo e mente, provare diversi stili e insegnanti per provare quello più adatto a noi.
Io, una vita di chili fa, mentre praticavo yoga durante uno stage.
Foto credits: Centro Zorzi
E se vi ho incuriosito, ecco qualche informazione:
Centro Zorzi
Via Gemelli, 2
Opera (Mi)
tel.: 02/57605884
Cell. 3477762352
Buona pratica!
Valentina Colmi
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