Siamo in un periodo piuttosto complicato in famiglia. Prima c’è stata quella fase in cui prima delle 3 di notte nessuna delle mie figlie aveva intenzione di addormentarsi; poi quello in cui una prende sonno a mezzanotte e l’altra sta sveglia ma di giorno è gestibile; poi ancora quella dell’attaccamento matto e disperatissimo alla mamma ovviamente mentre l’altra ti chiede di giocare, ma tu non puoi sederti a farlo perché altrimenti l’altra piange.
Sì, Vittoria è tanto simpatica, paffuta e portatrice sana di occhi azzurri, ma è una gran stracciamaroni … è dotata di grande vitalità. Da qualche giorno ovunque tu la metta piange come un’ossesso: sulla sdraietta non ci sta, nel suo ovetto non ci sta, sdraiata sul letto manco a parlarne, seduta ma con te seduto men che meno. L’unico modo per farla smettere è stare in piedi con lei in braccio, ma non in braccio normale, no: con lei rivolta fronte mondo perché deve guardarsi attorno. Pesa quasi 8 chili e ormai sia io sia mio marito abbiamo imparato a fare a meno di un braccio per le attività quotidiane.
Va bene l’alto contatto, va bene che i bimbi hanno bisogno di calore e affetto, però ad un certo punto una ha bisogno di riposare le orecchie. Perciò – siccome ciò che vi sto raccontando non è niente di nuovo per tante mamme – perché non istituiamo una giornata nazionale del non far niente?
Una giornata in cui PER LEGGE ogni donna deve – pena multa molto salata da parte degli organi statali – potersi dedicare a se stessa. Vuole dormire fino alle 3 del pomeriggio? Vuole farsi preparare un mega pranzo? Vuole stare un giorno alle terme? Vuole – appunto – dedicarsi al nulla assoluto?
Avete una data da proporre?
PS questo post è stato scritto con un solo dito causa bimba in braccio (non si vede, ma tra i capelli ho pure la molletta di Peppa Pig). E il mio sguardo dice tutto, altro che depressione post partum.
Save the date: “La Giornata Mondiale del Non Far Niente”
Siamo in un periodo piuttosto complicato in famiglia. Prima c’è stata quella fase in cui prima delle 3 di notte nessuna delle mie figlie aveva intenzione di addormentarsi; poi quello in cui una prende sonno a mezzanotte e l’altra sta sveglia ma di giorno è gestibile; poi ancora quella dell’attaccamento matto e disperatissimo alla mamma ovviamente mentre l’altra ti chiede di giocare, ma tu non puoi sederti a farlo perché altrimenti l’altra piange.
Sì, Vittoria è tanto simpatica, paffuta e portatrice sana di occhi azzurri, ma è una gran
stracciamaroni… è dotata di grande vitalità. Da qualche giorno ovunque tu la metta piange come un’ossesso: sulla sdraietta non ci sta, nel suo ovetto non ci sta, sdraiata sul letto manco a parlarne, seduta ma con te seduto men che meno. L’unico modo per farla smettere è stare in piedi con lei in braccio, ma non in braccio normale, no: con lei rivolta fronte mondo perché deve guardarsi attorno. Pesa quasi 8 chili e ormai sia io sia mio marito abbiamo imparato a fare a meno di un braccio per le attività quotidiane.Va bene l’alto contatto, va bene che i bimbi hanno bisogno di calore e affetto, però ad un certo punto una ha bisogno di riposare le orecchie. Perciò – siccome ciò che vi sto raccontando non è niente di nuovo per tante mamme – perché non istituiamo una giornata nazionale del non far niente?
Una giornata in cui PER LEGGE ogni donna deve – pena multa molto salata da parte degli organi statali – potersi dedicare a se stessa. Vuole dormire fino alle 3 del pomeriggio? Vuole farsi preparare un mega pranzo? Vuole stare un giorno alle terme? Vuole – appunto – dedicarsi al nulla assoluto?
Avete una data da proporre?
PS questo post è stato scritto con un solo dito causa bimba in braccio (non si vede, ma tra i capelli ho pure la molletta di Peppa Pig). E il mio sguardo dice tutto, altro che depressione post partum.
Valentina Colmi
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