In questi giorni mi sento particolarmente vicina a Paola. La vedo crescere, sta diventando sempre più abile nel linguaggio e nell’esprimere ciò che vuole. Insomma è sempre più lei stessa. Quando la guardo non posso fare a meno di pensare ai primi tempi, a quando era piccina e io non sono stata in grado di prendermi cura di lei come si meritava. Per fortuna quel tempo è passato, anche se non sarei la mamma che sono oggi senza ciò che abbiamo vissuto.
Quando esattamente un anno fa abbiamo annunciato di aspettare un altro bambino, in molti mi hanno chiesto se ci avessi pensato bene. Mai come oggi ritengo che siano i figli ad insegnarti a vivere e non viceversa. E qui ritorno a Paola. Io non sono una persona esattamente intraprendente, ho un sacco di fobie e paure e spesso mi dico “non riesco da sola”. Il problema della mia scarsa autostima è un po’ migliorato – grazie alla psicoterapia e a mio marito – ma è ancora radicato dentro di me.
Ecco, invece mia figlia è tutto l’opposto. Non vuole che l’aiuti a lavarsi le mani o a trasportare la scatola dei giochi che per lei magari è un po’ pesante. La risposta è sempre la stessa: “Mamma faccio da sola”.
Tutte le volte che me lo dice mi riempie di orgoglio, perché la cosa che ho da sempre ben presente anche quando avevo la depressione post partumè che voglio che le mie bambine crescano libere. Libere dalla paura e dall’insicurezza verso la vita (da non confondersi con l’incoscienza, però). Voglio – anzi vorrei – che si sentissero così a loro agio con loro stesse da pensare di poter fare qualsiasi cosa senza ritenere di non essere capaci o che non sia adatta a loro. Voglio che imparino a superare gli ostacoli, a lavorare e sudare per ottenere un risultato, esattamente come sono cadute infinite volte prima di camminare su piedi saldi.
Quel “io faccio da sola” significa che Paola sa che può avere la forza necessaria e che magari un po’ gliela sto dando io. In ogni caso, lei la sta dando a me: forse dovrei ascoltarla, anche se ha solo 2 anni e mezzo.
Faccio da sola.
In questi giorni mi sento particolarmente vicina a Paola. La vedo crescere, sta diventando sempre più abile nel linguaggio e nell’esprimere ciò che vuole. Insomma è sempre più lei stessa. Quando la guardo non posso fare a meno di pensare ai primi tempi, a quando era piccina e io non sono stata in grado di prendermi cura di lei come si meritava. Per fortuna quel tempo è passato, anche se non sarei la mamma che sono oggi senza ciò che abbiamo vissuto.
Quando esattamente un anno fa abbiamo annunciato di aspettare un altro bambino, in molti mi hanno chiesto se ci avessi pensato bene. Mai come oggi ritengo che siano i figli ad insegnarti a vivere e non viceversa. E qui ritorno a Paola. Io non sono una persona esattamente intraprendente, ho un sacco di fobie e paure e spesso mi dico “non riesco da sola”. Il problema della mia scarsa autostima è un po’ migliorato – grazie alla psicoterapia e a mio marito – ma è ancora radicato dentro di me.
Ecco, invece mia figlia è tutto l’opposto. Non vuole che l’aiuti a lavarsi le mani o a trasportare la scatola dei giochi che per lei magari è un po’ pesante. La risposta è sempre la stessa: “Mamma faccio da sola”.
Tutte le volte che me lo dice mi riempie di orgoglio, perché la cosa che ho da sempre ben presente anche quando avevo la depressione post partum è che voglio che le mie bambine crescano libere. Libere dalla paura e dall’insicurezza verso la vita (da non confondersi con l’incoscienza, però). Voglio – anzi vorrei – che si sentissero così a loro agio con loro stesse da pensare di poter fare qualsiasi cosa senza ritenere di non essere capaci o che non sia adatta a loro. Voglio che imparino a superare gli ostacoli, a lavorare e sudare per ottenere un risultato, esattamente come sono cadute infinite volte prima di camminare su piedi saldi.
Quel “io faccio da sola” significa che Paola sa che può avere la forza necessaria e che magari un po’ gliela sto dando io. In ogni caso, lei la sta dando a me: forse dovrei ascoltarla, anche se ha solo 2 anni e mezzo.
Valentina Colmi
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