Cambiamenti, cambiamenti. Crisi, opportunità. Che poi non è vero che per dire “crisi” in cinese si usano i due ideogrammi che significano “pericolo” e “opportunità”. Ovvero: non è vero che crisi sia sinonimo di opportunità. Però è una bella storia, per cui preferisco credere che sia così.
“Non ho mai conosciuto una più ostile di te al cambiamento” mi dice mio marito. E’ vero. Io li detesto, soprattutto quando avvengono in periodi di grande stanchezza. A volte vorrei essere una tartaruga che guarda l’orizzonte sonnecchiando e masticando foglie. Va beh, divagazioni senza senso.
Il cambiamento più grande è cercare di togliere il pannolino a Paola. Lei come l’ha presa? Come una donna navigata, senza battere ciglio. Siamo ancora a pipì sparsa sul pavimento, ma almeno la strada l’abbiamo iniziata. E anche quella dei selfie. Perciò oggi vi lascio così, con tanti dubbi e le occhiaie.
(Notare i miei capelli lavati di fresco e perfettamente in piega)
Mamma, facciamo un selfie?
Cambiamenti, cambiamenti. Crisi, opportunità. Che poi non è vero che per dire “crisi” in cinese si usano i due ideogrammi che significano “pericolo” e “opportunità”. Ovvero: non è vero che crisi sia sinonimo di opportunità. Però è una bella storia, per cui preferisco credere che sia così.
“Non ho mai conosciuto una più ostile di te al cambiamento” mi dice mio marito. E’ vero. Io li detesto, soprattutto quando avvengono in periodi di grande stanchezza. A volte vorrei essere una tartaruga che guarda l’orizzonte sonnecchiando e masticando foglie. Va beh, divagazioni senza senso.
Il cambiamento più grande è cercare di togliere il pannolino a Paola. Lei come l’ha presa? Come una donna navigata, senza battere ciglio. Siamo ancora a pipì sparsa sul pavimento, ma almeno la strada l’abbiamo iniziata. E anche quella dei selfie. Perciò oggi vi lascio così, con tanti dubbi e le occhiaie.
(Notare i miei capelli lavati di fresco e perfettamente in piega)
Ok, con le foto dobbiamo migliorare.
Valentina Colmi
Potrebbe anche piacerti
ZOOM Torino e il mio modo di essere madre: la nostra esperienza
(Questo è un post sponsorizzato) Dopo che ho avuto la depressione post partum, mi sono ripromessa che le cose sarebbero cambiate. Non so se sono una brava mamma, ma sicuramente cerco di offrire alle mie figlie delle esperienze che possano ricordare. Per esempio siamo andati a ZOOM Torino, che si trova a Cumiana, a circa un’ora e mezza di distanza da dove abitiamo.
Come si fa ad affrontare la maternità senza la propria madre?
Qualche giorno fa ho chiesto sulla pagina Facebook di Post-partum se ci fossero degli argomenti che vi interessano approfondire. Una delle mie lettrici più preziose mi ha scritto e mi ha posto una domanda molto interessante: “come si fa ad affrontare la maternità senza la mamma?“, intendendo per “senza” quando la madre magari è venuta a mancare o è proprio assente emotivamente.
4 MAMME, Mamma Lucia: “Io pigra solo perché mio marito si occupa della famiglia?”
Come vi dicevo su Facebook, mi sono particolarmente indignata per il “caso” di Lucia, la mamma di Rimini che nel programma “4 mamme” è stata definita pigra perché suo marito passava l’aspirapolvere e giocava con i figli. “E’ una madre che deve fare queste cose, visto che sta a casa tutto il giorno” hanno sentenziato le altre partecipanti (peccato che Lucia lavori e che fosse in maternità in quel momento). Il caso ha voluto che Elisa, una delle madri che ho intervistato per post-partum, la conoscesse molto bene e ovviamente non ho perso l’occasione per intervistarla. Ecco quello che mi ha raccontato. (Per la cronaca: nell’ultima puntata del programma sono intervenuti anche due papà. Non dovrebbero esserci più distinzioni tra ruoli maschili e femminili, si è genitori e basta) .
Stickerkid: gli adesivi che aiutano le mamme a non perdere nulla
[in collaborazione con Stickerkid] Per tanto tempo ho fatto fatica a trovare mia figlia. Mi sentivo persa, svuotata, sfinita per colpa della depressione post partum. Per fortuna poi tutto è finito e adesso sono felice di essere una mamma non perfetta, ma certamente una mamma al meglio delle mie possibilità. Pensiamo per un attimo al contrario: e se fossero Paola o Vittoria a perdersi? Se durante una normale gita o anche al supermercato le perdessi di vista?
Next ArticleSono una mamma arrabbiata, ma non è un male