“Quando ho partorito sono stata in fin di vita. Sono stata operata 7 volte in un mese, quindi anche questo mi ha fortificato. Ho avuto un parto bruttissimo e poi ho continuato a stare male per una settimana. Gridavo dal dolore e mi dicevano che avevo degli attacchi di panico. Fortunatamente poi mi hanno fatto una tac e si sono accorti che si era staccato durante il parto l’uretere dal rene. Pensa che non avevo voluto neanche l’epidurale, perché per me il dolore durante il travaglio ha un senso. E’ stato un inferno, ma sono qui“.
Erica Liverani è una sorpresa. Innanzitutto ha accettato questa intervista senza pensare che la vincitrice della quinta edizione di Masterchef meritasse palcoscenici più prestigiosi. E’ una ragazza alla mano, sensibile e disponibile, piuttosto lontano secondo me dall’immagine che le è stata cucita addosso dalla tv e che per questo le è costata molte critiche, alcune delle quali molto pesanti (tanto da spingerla alla denuncia). Ecco che cosa mi ha raccontato.
Erica, Masterchef ti ha lasciato diverso tempo lontano da tua figlia Emma. Da mamma come hai vissuto questo distacco e cosa hai provato dopo che l’hai vista da vincitrice?
Quando ho saputo che sarei dovuta stare lontano per tre mesi, ho detto subito di no. Però la produzione mi ha fatto sapere che avrei potuto tornare a casa e che Emma sarebbe potuta venire da me; il residence dove vivevamo era infatti libero e io avrei potuto vedere Emma alla sera, senza problemi. Non c’è stato in realtà bisogno di farla venire a Milano durante le registrazioni, ero io che andavo da lei, andavo a casa molto spesso, e mi facevo 600 chilometri per vederla. In realtà quindi durante Masterchef sono riuscita a stare con mia figlia più spesso di quanto si creda.
Il cibo è sicuramente un filo conduttore che lega te e la tua famiglia. La passione per la cucina, oltre ad averti fatto vincere Masterchef, che cosa ti ha insegnato?
Il cibo a casa dei contadini è quel momento in cui – dopo magari essersi alzati alle 5 con la temperatura sottozero d’inverno e 40° d’estate – ci si ferma a mangiare, in cui ci si riposa. E’ desiderato quel momento, è sudato; quindi io l’ho sempre visto come un appagamento.
Questo sito intende celebrare le donne resilienti, quelle che nonostante i colpi della vita riescono a non uscirne sconfitte ma più forti di prima. Ma il tuo ex compagno sapeva che fossi così “cazzuta”?
A dir la verità io sono sempre stata una persona con un carattere abbastanza forte, sono diventata “cazzuta” per le esperienze negative che ho avuto; il fatto di essere stata lasciata da sola è stata una delle prove più difficili della mia vita e lì o ti butti giù del tutto, oppure diventi ancora più forte. Il detto “quello che non uccide fortifica” è vero. Così sono diventata un’altra dopo quell’esperienza.
http://masterchef.sky.it/
Con una mamma cuoca, Emma immagino che non farà i capricci a mangiare le verdure…
Emma, guarda, è fantastica! La prima cosa che ha mangiato dopo il mio latte è stata polenta e cinghiale a 6 mesi! So che nessuno ci crederà, gliel’avevo fatta un po’ per gioco e lei iniziò a leccare la forchetta e se la mangiò tutta! Ora mangia tutto, ma soprattutto sceglie lei cosa mangiare! Andiamo a fare la spesa – tanto siamo io e lei e non dobbiamo accontentare nessun altro – e io le dò il carrellino piccolo dei bimbi e lei ci mette dentro quello che vuole. Si sceglie magari il pesce o le verdure e a casa lo cuciniamo. Pensa che una volta eravamo a far la spesa e vide una signora prendere dei broccoli, allora Emma le disse: “devi fare il minestrone?”. La signora mi guardò come a chiedermi se fossi stata io a dirlo, perché lei era piccolissima – oggi ha 2 anni e 4 mesi – eppure sapeva che quando facciamo il minestrone ci mettiamo i broccoli!
Che tipo di donna e soprattutto di mamma sei diventata con Masterchef? E che cosa vuoi fare con i soldi della vincita?
Partiamo dall’ultima domanda: aprire un agriturismo come avevo detto a Masterchef è un progetto più a lungo termine. Devo essere sicura di quello che faccio, soprattutto a livello culinario, quindi devo studiare e devo diventare più brava perché per il momento non è niente di più che una passione. I soldi della vincita per il momento li metto da parte, così nel caso in cui dovesse andarmi male ho la riserva. Masterchef è stata un’altra delle sfide che ho dovuto superare nella vita, anche se me la sono cercata! Non è ovviamente la prima volta: mi sono laureata mantenendomi da sola; è stata un’altra impresa molto difficile che però mi ha fortificata. Quando mi metto in delle sfide dalle quali non esco vincitrice, comunque ne traggo qualcosa di buono, perché capisco quali sono i miei limiti, come devo migliorare e dove ho sbagliato. Mi piace mettermi in gioco: Masterchef ha avuto certamente ripercussioni molto più grandi.
Come mamma il mio atteggiamento è cambiato molto: prima pensavo che la mamma buona fosse quella che passa tanto tempo con i figli, ora penso che sia la qualità del tempo che si trascorre insieme. Con Masterchef infatti mi sono messa in gioco parecchio. Già con il papà di Emma non siamo più una coppia, quindi per la società lei è una bimba sfortunata; poi quando mi è capitata questa occasione di essere presa ai provini ho dovuto vederla molto meno e lasciarla ai miei genitori. Il senso di colpa è aumentato ulteriormente, ma alla fine Emma è una bambina bravissima e penso di averle dato un grandissimo esempio: quello di inseguire i propri sogni. Se avessi rinunciato a Masterchef, magari avrei potuto pensare “per te ho rinunciato ad una grandissima opportunità”.
http://masterchef.sky.it/
Con Alida ti sei sentita dopo la finale?
Sì, io e Alida siamo ottime amiche, anzi lei mi ha aiutato a creare il mio libro “A piccoli passi” (uscirà giovedì 17 marzo per Baldini&Castoldi, nda). Tutti i piatti che vedrete nel libro sono stati fatti da me, Alida e Lorenzo, visto che siamo rimasti ottimi amici anche dopo la fine di Masterchef.
Ultima domanda: ho letto che hai lasciato il tuo lavoro di fisioterapista per dedicarti completamente alla cucina. Come pensi di riuscire a conciliare il tuo nuovo ruolo con la gestione di Emma?
La sfida delle donne in cucina è ancora più grande, per questo che in pochissime ci arrivano. E’ intensa la mia scelta, però ho visto che quelle poche che ce l’hanno fatta sono delle grandi donne, si sono messe in gioco, hanno rinunciato a tanto, ma hanno dentro una passione enorme. Come dicevo prima è un bellissimo esempio da dare ai propri figli, perché si sta inseguendo un sogno.
Masterchef, Erica: “Sono cambiata come mamma e come donna”
Dal web
“Quando ho partorito sono stata in fin di vita. Sono stata operata 7 volte in un mese, quindi anche questo mi ha fortificato. Ho avuto un parto bruttissimo e poi ho continuato a stare male per una settimana. Gridavo dal dolore e mi dicevano che avevo degli attacchi di panico. Fortunatamente poi mi hanno fatto una tac e si sono accorti che si era staccato durante il parto l’uretere dal rene. Pensa che non avevo voluto neanche l’epidurale, perché per me il dolore durante il travaglio ha un senso. E’ stato un inferno, ma sono qui“.
Erica Liverani è una sorpresa. Innanzitutto ha accettato questa intervista senza pensare che la vincitrice della quinta edizione di Masterchef meritasse palcoscenici più prestigiosi. E’ una ragazza alla mano, sensibile e disponibile, piuttosto lontano secondo me dall’immagine che le è stata cucita addosso dalla tv e che per questo le è costata molte critiche, alcune delle quali molto pesanti (tanto da spingerla alla denuncia). Ecco che cosa mi ha raccontato.
Erica, Masterchef ti ha lasciato diverso tempo lontano da tua figlia Emma. Da mamma come hai vissuto questo distacco e cosa hai provato dopo che l’hai vista da vincitrice?
Quando ho saputo che sarei dovuta stare lontano per tre mesi, ho detto subito di no. Però la produzione mi ha fatto sapere che avrei potuto tornare a casa e che Emma sarebbe potuta venire da me; il residence dove vivevamo era infatti libero e io avrei potuto vedere Emma alla sera, senza problemi. Non c’è stato in realtà bisogno di farla venire a Milano durante le registrazioni, ero io che andavo da lei, andavo a casa molto spesso, e mi facevo 600 chilometri per vederla. In realtà quindi durante Masterchef sono riuscita a stare con mia figlia più spesso di quanto si creda.
Il cibo è sicuramente un filo conduttore che lega te e la tua famiglia. La passione per la cucina, oltre ad averti fatto vincere Masterchef, che cosa ti ha insegnato?
Il cibo a casa dei contadini è quel momento in cui – dopo magari essersi alzati alle 5 con la temperatura sottozero d’inverno e 40° d’estate – ci si ferma a mangiare, in cui ci si riposa. E’ desiderato quel momento, è sudato; quindi io l’ho sempre visto come un appagamento.
Questo sito intende celebrare le donne resilienti, quelle che nonostante i colpi della vita riescono a non uscirne sconfitte ma più forti di prima. Ma il tuo ex compagno sapeva che fossi così “cazzuta”?
A dir la verità io sono sempre stata una persona con un carattere abbastanza forte, sono diventata “cazzuta” per le esperienze negative che ho avuto; il fatto di essere stata lasciata da sola è stata una delle prove più difficili della mia vita e lì o ti butti giù del tutto, oppure diventi ancora più forte. Il detto “quello che non uccide fortifica” è vero. Così sono diventata un’altra dopo quell’esperienza.
http://masterchef.sky.it/
Con una mamma cuoca, Emma immagino che non farà i capricci a mangiare le verdure…
Emma, guarda, è fantastica! La prima cosa che ha mangiato dopo il mio latte è stata polenta e cinghiale a 6 mesi! So che nessuno ci crederà, gliel’avevo fatta un po’ per gioco e lei iniziò a leccare la forchetta e se la mangiò tutta! Ora mangia tutto, ma soprattutto sceglie lei cosa mangiare! Andiamo a fare la spesa – tanto siamo io e lei e non dobbiamo accontentare nessun altro – e io le dò il carrellino piccolo dei bimbi e lei ci mette dentro quello che vuole. Si sceglie magari il pesce o le verdure e a casa lo cuciniamo. Pensa che una volta eravamo a far la spesa e vide una signora prendere dei broccoli, allora Emma le disse: “devi fare il minestrone?”. La signora mi guardò come a chiedermi se fossi stata io a dirlo, perché lei era piccolissima – oggi ha 2 anni e 4 mesi – eppure sapeva che quando facciamo il minestrone ci mettiamo i broccoli!
Che tipo di donna e soprattutto di mamma sei diventata con Masterchef? E che cosa vuoi fare con i soldi della vincita?
Partiamo dall’ultima domanda: aprire un agriturismo come avevo detto a Masterchef è un progetto più a lungo termine. Devo essere sicura di quello che faccio, soprattutto a livello culinario, quindi devo studiare e devo diventare più brava perché per il momento non è niente di più che una passione. I soldi della vincita per il momento li metto da parte, così nel caso in cui dovesse andarmi male ho la riserva.
Masterchef è stata un’altra delle sfide che ho dovuto superare nella vita, anche se me la sono cercata! Non è ovviamente la prima volta: mi sono laureata mantenendomi da sola; è stata un’altra impresa molto difficile che però mi ha fortificata. Quando mi metto in delle sfide dalle quali non esco vincitrice, comunque ne traggo qualcosa di buono, perché capisco quali sono i miei limiti, come devo migliorare e dove ho sbagliato. Mi piace mettermi in gioco: Masterchef ha avuto certamente ripercussioni molto più grandi.
Come mamma il mio atteggiamento è cambiato molto: prima pensavo che la mamma buona fosse quella che passa tanto tempo con i figli, ora penso che sia la qualità del tempo che si trascorre insieme. Con Masterchef infatti mi sono messa in gioco parecchio. Già con il papà di Emma non siamo più una coppia, quindi per la società lei è una bimba sfortunata; poi quando mi è capitata questa occasione di essere presa ai provini ho dovuto vederla molto meno e lasciarla ai miei genitori. Il senso di colpa è aumentato ulteriormente, ma alla fine Emma è una bambina bravissima e penso di averle dato un grandissimo esempio: quello di inseguire i propri sogni. Se avessi rinunciato a Masterchef, magari avrei potuto pensare “per te ho rinunciato ad una grandissima opportunità”.
http://masterchef.sky.it/
Con Alida ti sei sentita dopo la finale?
Sì, io e Alida siamo ottime amiche, anzi lei mi ha aiutato a creare il mio libro “A piccoli passi” (uscirà giovedì 17 marzo per Baldini&Castoldi, nda). Tutti i piatti che vedrete nel libro sono stati fatti da me, Alida e Lorenzo, visto che siamo rimasti ottimi amici anche dopo la fine di Masterchef.
Ultima domanda: ho letto che hai lasciato il tuo lavoro di fisioterapista per dedicarti completamente alla cucina. Come pensi di riuscire a conciliare il tuo nuovo ruolo con la gestione di Emma?
La sfida delle donne in cucina è ancora più grande, per questo che in pochissime ci arrivano. E’ intensa la mia scelta, però ho visto che quelle poche che ce l’hanno fatta sono delle grandi donne, si sono messe in gioco, hanno rinunciato a tanto, ma hanno dentro una passione enorme. Come dicevo prima è un bellissimo esempio da dare ai propri figli, perché si sta inseguendo un sogno.
Valentina Colmi
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