Cara vita, ti affronterò a testa alta perché non ho paura
Se mi leggete su Facebook sapete che questo è un periodo un po’ particolare per me. Ho deciso di concentrarmi di più su me stessa, perché sento di averne bisogno e perché credo che alle mie figlie e a mio marito serva una persona maggiormente sorridente e tranquilla.
Ho così ripreso dopo circa 30 anni a fare danza classica; per il momento sono andata solo ad una lezione, ma ho deciso di continuare. Mi piace, sono felice e appunto è anche questa una forma di terapia. Non ci avevo mai pensato, ma la danza può essere vista come una metafora dell’esistenza: ci vogliono tanta fatica e determinazione per ballare come farfalle e credo che questo sia un insegnamento valido anche al di fuori dell’aula.
In particolare mi sono resa conto di una cosa. Io la vita l’ho sempre affrontata a spalle curve, a testa bassa, tutta accartocciata perché non mi volevo far vedere dagli altri. Mi è bastata una lezione per capire che così non va , ma che soprattutto posso raddrizzare le spalle, alzare il mento, stare dritta. Ho deciso che devo affrontare così le mie giornate: guardando in faccia quello che mi si presenta con uno sguardo fiero. Senza chiudermi, senza permettere alla tristezza che ogni tanto mi coglie – e che inevitabilmente chi ha avuto la depressione si porta dietro – di allungarmi verso i miei obiettivi.
Perché a volersi bene ci vuole del tempo, ma si può fare.
Foto credits: Pixabay
Carola
Nella danza, al di là della sala o del palcoscenico, nasce un altro e più importante percorso che riguarda l’Uomo. La danza, come la vita, è ricerca, risposte indefinite, nuove scoperte, nuovi occhi…
“In fondo, è proprio questo essere vivi”. Bejart
Valentina Colmi
Grazie Carola, è proprio così!