“Fino a quando non amerò il mio bambino?”




L’altro giorno mi è arrivato un messaggio da Istanbul: una mamma mi chiedeva aiuto. Mi ha raccontato la sua storia e mi ha chiesto con angoscia – lo si capiva bene dallo stile di scrittura – quando avrebbe finalmente potuto amare il suo bambino. 

Questa è una domanda che si pongono in tante, me la sono posta anch’io quando stavo male per colpa della depressione post partum. La risposta è: non lo so. O meglio: dipende. Dipende da tanti fattori, dal percorso fatto fino a quel momento, se si era già sofferto di depressione, se si ha un supporto famigliare, se si sta andando in terapia. Mediamente – per una DPP non grave come è stata la mia – ci si impiegano dai 6 ai 12 mesi per guarire. Non si può descrivere il dolore che si prova quando tu vorresti essere perdutamente innamorata di tuo figlio – e tutti intorno a te spingono affinché sia così – e tu invece non provi nulla. Anzi, vorresti scappare, andare lontano e continui a ripeterti che la tua vita è rovinata per sempre.

Io vorrei prendermi un po’ del vostro fardello, ma penso che gli unici in grado di farlo siano i terapeuti. E badate bene: il percorso non dura una seduta. Non ci si può aspettare che tutto si risolva nel giro di qualche incontro. No. Bisogna essere chiare e prepararsi ad un viaggio a volte difficile e doloroso, ma molto utile. Non c’è un momento in cui ci si rende conto di voler bene al proprio bambino, accade e basta. Per me è stato così: ad un certo punto ho capito che stavo incominciando a godermi Paola e fare la sua mamma anche emotivamente.

So che spaventa, so che a volte ci si vorrebbe solo lasciare andare, ma si può tornare a vivere e soprattutto si è comunque delle buone mamme, anche se si ha la depressione post partum. La cosa più importante è non smettere di chiedere aiuto. Diffidate da chi vi dice che dovete farcela da sole perché ormai siete mamme: non capiscono niente. 

Foto credits: Pixabay

 

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