“Non si smette di giocare perché s’invecchia, ma s’invecchia perché si smette di giocare”. Così diceva George Bernard Show e siccome io i capelli grigi – anzi silver così sono più alla moda – già li ho, spero di non invecchiare male, continuando a divertirmi. Il gioco è una componente importante del mio modo di essere mamma, perché penso che sia fondamentale continuare a rendere la vita più colorata e più divertente anche quando si cresce e purtroppo si perde un po’ di magia. Per questo quando Leolandia mi ha invitato alla Festa della Mamma per un Blogtour ho accettato molto volentieri.
Cosa c’entra Leolandia con post-partum.it? C’entra perché io ho avuto modo di apprezzare ancora di più la vita dopo che mi sono ammalata di depressione post partum e la vita è anche spensieratezza. Quando stavo male mi sentivo bloccata, ero sempre seria, cupa, non riuscivo a calarmi nei panni della mamma compagna di avventure. Non riuscivo a mettermi con mia figlia su un tappeto e farle le vocine o leggere una storia. L’unica cosa che facevo era cantare e infatti “Se telefonando” di Mina è diventata la canzone mia e di Paola.
Andare a Leolandia per me è stata una rivincita. Un godersi dei momenti preziosi con le mie figlie, vedere le loro facce illuminarsi per la casa di Peppa o per il trenino Thomas. Ho capito che l’amore è quello, io che prima di diventare mamma sono sempre stata egoista e un po’ superficiale. L’amore è sapere che nulla è più importante del loro benessere e della loro gioia. Questo è il regalo più grande per la Festa della Mamma: essere in pace e sereni come mai lo siamo stati da qualche mese a questa parte.
Non è stato semplice arrivare fino a qui, ma a Leolandia ci siamo regalati una giornata che ci meritavamo. Siamo andati subito a vedere la casa di Peppa, dove le bambine hanno potuto visitare ogni cosa con molta calma, essendo i primi della giornata. Ci siamo accorti che c’è la porta della camera da letto di mamma e papà Pig che si può vedere solo dal buco della serratura. E Paola ce l’ha indicato subito! Vittoria invece ha preferito lavorare al computer (forse per imitare mamma e papà?). E’ stato commovente vedere negli occhi di Vittoria la curiosità per essere in un posto nuovo (per Paola era la seconda volta, ma un anno fa già molta differenza) e soprattutto la sua voglia di essere indipendente. Ha fatto le file come una piccola donnina, senza lamentarsi e senza piangere. Sono molto orgogliosa di loro, di noi.
Non poteva poi mancare una visita al cantiere del signor Toro e un abbraccio a George, che si è fatto fotografare nonostante la faccia un po’ stranita di Paola (Vittoria appena lo ha visto è scappata dalla parte opposta essendo ancora piccina). D’altronde vedere il proprio mito a grandezza gigante non è una cosa da tutti i giorni (io mi ricordo ancora quando ho stretto la mano a Topolino come ero emozionata!)
Paola con George e la nonna Silvana
Un’altra cosa che ha provato Paola è stata la giostra dei pompieri: qui ci è salita con mia mamma e ha provato per la prima volta a spegnere un incendio. All’inizio era un po’ perplessa, ma alla fine si è trasformata in un piccolo pompiere.
Tutte queste emozioni ci hanno fatto venire fame e così ci siamo fermati a fare colazione, che ci hanno offerto: Vittoria si è sbafata la sua brioche e quella di mio marito (e pensare che è leggera come una piuma). Anche questo è Leolandia: un luogo accogliente a misura di famiglia. Per esempio Vittoria ha avuto bisogno di essere cambiata: in tutti i bagni in cui siamo andati abbiamo trovato un fasciatoio e per chi ne avesse bisogno anche degli scaldabiberon.
Ci siamo immersi in una atmosfera magica andando sulla giostra antica e sul trenino Thomas: addirittura Sir Topham è venuto a farci visita e ci ha augurato buon viaggio!
Dopo pranzo le bambine hanno espresso il desiderio di andare a vedere lo spettacolo di Masha e Orso: inutile dire che io, mio marito e mia mamma abbiamo cantato a squarciagola tutte le canzoni. Un bel tuffo nella nostra infanzia e un modo per essere ancora più vicine alle nostre bambine: vederle felici quando sono apparsi sul palco i protagonisti dei loro cartoni animati preferiti ci ha ripagato di tutto, anche di un po’ di fatica. “Come il fiume ed il mare, Come il sole ed il cielo, Come gli alberi e il mondo, Siamo amici davvero….”
Ehi, c’è un gattino che fa le fusa..
E’ stata una giornata davvero straordinaria e mi sono sentita in pace con tutto, soprattutto con me stessa e con il mio ruolo di genitore, che viene continuamente messo in discussione e che qualche volta però mi fa dire “sto facendo un buon lavoro”.
Festa della Mamma a Leolandia, perché il gioco fa parte del mio essere madre
[in collaborazione con Leolandia]“Non si smette di giocare perché s’invecchia, ma s’invecchia perché si smette di giocare”. Così diceva George Bernard Show e siccome io i capelli grigi – anzi silver così sono più alla moda – già li ho, spero di non invecchiare male, continuando a divertirmi. Il gioco è una componente importante del mio modo di essere mamma, perché penso che sia fondamentale continuare a rendere la vita più colorata e più divertente anche quando si cresce e purtroppo si perde un po’ di magia. Per questo quando Leolandia mi ha invitato alla Festa della Mamma per un Blogtour ho accettato molto volentieri.
Cosa c’entra Leolandia con post-partum.it? C’entra perché io ho avuto modo di apprezzare ancora di più la vita dopo che mi sono ammalata di depressione post partum e la vita è anche spensieratezza. Quando stavo male mi sentivo bloccata, ero sempre seria, cupa, non riuscivo a calarmi nei panni della mamma compagna di avventure. Non riuscivo a mettermi con mia figlia su un tappeto e farle le vocine o leggere una storia. L’unica cosa che facevo era cantare e infatti “Se telefonando” di Mina è diventata la canzone mia e di Paola.
Andare a Leolandia per me è stata una rivincita. Un godersi dei momenti preziosi con le mie figlie, vedere le loro facce illuminarsi per la casa di Peppa o per il trenino Thomas. Ho capito che l’amore è quello, io che prima di diventare mamma sono sempre stata egoista e un po’ superficiale. L’amore è sapere che nulla è più importante del loro benessere e della loro gioia. Questo è il regalo più grande per la Festa della Mamma: essere in pace e sereni come mai lo siamo stati da qualche mese a questa parte.
Non è stato semplice arrivare fino a qui, ma a Leolandia ci siamo regalati una giornata che ci meritavamo. Siamo andati subito a vedere la casa di Peppa, dove le bambine hanno potuto visitare ogni cosa con molta calma, essendo i primi della giornata. Ci siamo accorti che c’è la porta della camera da letto di mamma e papà Pig che si può vedere solo dal buco della serratura. E Paola ce l’ha indicato subito! Vittoria invece ha preferito lavorare al computer (forse per imitare mamma e papà?). E’ stato commovente vedere negli occhi di Vittoria la curiosità per essere in un posto nuovo (per Paola era la seconda volta, ma un anno fa già molta differenza) e soprattutto la sua voglia di essere indipendente. Ha fatto le file come una piccola donnina, senza lamentarsi e senza piangere. Sono molto orgogliosa di loro, di noi.
Non poteva poi mancare una visita al cantiere del signor Toro e un abbraccio a George, che si è fatto fotografare nonostante la faccia un po’ stranita di Paola (Vittoria appena lo ha visto è scappata dalla parte opposta essendo ancora piccina). D’altronde vedere il proprio mito a grandezza gigante non è una cosa da tutti i giorni (io mi ricordo ancora quando ho stretto la mano a Topolino come ero emozionata!)
Paola con George e la nonna Silvana
Un’altra cosa che ha provato Paola è stata la giostra dei pompieri: qui ci è salita con mia mamma e ha provato per la prima volta a spegnere un incendio. All’inizio era un po’ perplessa, ma alla fine si è trasformata in un piccolo pompiere.
Tutte queste emozioni ci hanno fatto venire fame e così ci siamo fermati a fare colazione, che ci hanno offerto: Vittoria si è sbafata la sua brioche e quella di mio marito (e pensare che è leggera come una piuma). Anche questo è Leolandia: un luogo accogliente a misura di famiglia. Per esempio Vittoria ha avuto bisogno di essere cambiata: in tutti i bagni in cui siamo andati abbiamo trovato un fasciatoio e per chi ne avesse bisogno anche degli scaldabiberon.
Ci siamo immersi in una atmosfera magica andando sulla giostra antica e sul trenino Thomas: addirittura Sir Topham è venuto a farci visita e ci ha augurato buon viaggio!
Dopo pranzo le bambine hanno espresso il desiderio di andare a vedere lo spettacolo di Masha e Orso: inutile dire che io, mio marito e mia mamma abbiamo cantato a squarciagola tutte le canzoni. Un bel tuffo nella nostra infanzia e un modo per essere ancora più vicine alle nostre bambine: vederle felici quando sono apparsi sul palco i protagonisti dei loro cartoni animati preferiti ci ha ripagato di tutto, anche di un po’ di fatica. “Come il fiume ed il mare, Come il sole ed il cielo, Come gli alberi e il mondo, Siamo amici davvero….”
Ehi, c’è un gattino che fa le fusa..
E’ stata una giornata davvero straordinaria e mi sono sentita in pace con tutto, soprattutto con me stessa e con il mio ruolo di genitore, che viene continuamente messo in discussione e che qualche volta però mi fa dire “sto facendo un buon lavoro”.
Valentina Colmi
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