Il pezzo che mi è piaciuto di più (in realtà ce ne sono diversi, ma questo – un po’ lunghetto -merita):
(…) Forse, semplicemente, andarmene da lì dentro. Prendere un pomeriggio di ferie da mia figlia. Improvvisamente l’ho messa nella culla, mi sono chiusa in bagno e ho iniziato a urlare. Stavo perdendo la testa, capivo di aver bisogno di aiuto. (…) Ho avuto un’illuminazione: il consultorio.
“Salve, vorrei parlare con la strizzacervelli delle mamme.” “Con chi?” “Avrete qualcuno per la depressione post partum, no?” “Mmm…no”. “Ah. E una per la depressione normale?” “Oh, certo, ma prima di prendere un appuntamento deve prenderne uno con l’assistente sociale.” “E perché?” “E’ la prassi.” “Ah. E quando posso venire?” “Un attimo che controllo…tra una settimana.” In una settimana mi sarei potuta suicidare un centinaio di volte. (…) Mi aggrappavo ad un’unica certezza: la condizione di madre sciatta, depressa e casalinga mi faceva talmente orrore che avrei fatto di tutto per uscirne.
Quando l’ho letto Paola aveva: la prima volta non ero ancora incinta, la seconda un paio di mesi.
Cosa mi ha lasciato questo libro: Chiara ( potete leggere l’intervista che ha concesso al sito qui) è una blogger molto intelligente e dotata di senso dell’umorismo. Quello che le mamme non dicono ti lascia addosso una bella sensazione di verità e di ironia: un mix molto importante quando si ha la sensazione di vedere tutto nero.
‘Quello che le mamme non dicono’ di Chiara Cecilia Santamaria
Il pezzo che mi è piaciuto di più (in realtà ce ne sono diversi, ma questo – un po’ lunghetto -merita):
(…) Forse, semplicemente, andarmene da lì dentro. Prendere un pomeriggio di ferie da mia figlia.
Improvvisamente l’ho messa nella culla, mi sono chiusa in bagno e ho iniziato a urlare. Stavo perdendo la testa, capivo di aver bisogno di aiuto.
(…) Ho avuto un’illuminazione: il consultorio.
“Salve, vorrei parlare con la strizzacervelli delle mamme.”
“Con chi?”
“Avrete qualcuno per la depressione post partum, no?”
“Mmm…no”.
“Ah. E una per la depressione normale?”
“Oh, certo, ma prima di prendere un appuntamento deve prenderne uno con l’assistente sociale.”
“E perché?”
“E’ la prassi.”
“Ah. E quando posso venire?”
“Un attimo che controllo…tra una settimana.”
In una settimana mi sarei potuta suicidare un centinaio di volte.
(…) Mi aggrappavo ad un’unica certezza: la condizione di madre sciatta, depressa e casalinga mi faceva talmente orrore che avrei fatto di tutto per uscirne.
Quando l’ho letto Paola aveva: la prima volta non ero ancora incinta, la seconda un paio di mesi.
Cosa mi ha lasciato questo libro: Chiara ( potete leggere l’intervista che ha concesso al sito qui) è una blogger molto intelligente e dotata di senso dell’umorismo. Quello che le mamme non dicono ti lascia addosso una bella sensazione di verità e di ironia: un mix molto importante quando si ha la sensazione di vedere tutto nero.
Rizzoli
9,90 euro
Foto credits: dal web
Valentina Colmi
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‘Il sorriso di un figlio può ripagarti di cento notti insonni, ma nessun figlio può restituirti te stessa, se hai deciso di rinunciarci’. Chiara Cecilia Santamaria non ha bisogno di presentazioni: nel 2008 ha aperto Machedavvero?, uno dei primi esempi di mommy blog a godere di enorme popolarità in rete, tanto che dai suoi racconti on line è nato anche un libro, Quello che le mamme non dicono (lo potete trovare anche nella sezione Cosa puoi leggere). Un grande pregio di Chiara è la schiettezza: ha sempre affrontato la maternità senza essere stucchevole, anzi ha avuto il coraggio di parlare di aspetti dell’essere madre non piacevoli, evidenziando la fatica, il mondo sconvolto, le difficoltà quotidiane. E’ con lei che ho deciso di aprire quest’angolo intitolato “La parola alle mamme”.
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