L’istinto materno cos’è? La dpp e l’essere madre

L'istinto materno- questo sconosciuto

Cos’è l’istinto materno? Ieri, girovagando per la rete, ho trovato per caso in un forum un post che s’intitola “Non è per niente bello avere figli”;  risale a 7 anni fa, ma per i contenuti potrebbe benissimo essere stato scritto oggi. Chi lo ha scritto era diventata mamma da poco e stava purtroppo molto male. Ecco lo stralcio finale:

Mi chiedo perché non c’è mai nessuno che ti dice le cose come stanno realmente, se ascolti quello che ti dice la gente sembra sempre tutto facile e scontato, poi ti ci metti in questa situazione e non vedi via d’uscita…. vorrei che il congedo maternità l’avesse mio marito, lui sì che è contento e felice di occuparsi di suo figlio!!! Beato lui, peccato che non pu fare lui figli al posto mio”. 

L’istinto materno questa mamma ce l’ha? Certo che sì. Ho l’impressione che spesso ci si confonda: avere la depressione post partum non significa non possederlo. Non è che se si dice “non sono capace, sono stanca, non amo mio figlio” non si vuole essere mamme. Perché infatti nella maggior parte dei casi questo bambino è stato desiderato, esattamente come è successo a me. Eppure una cosa è immaginarsi madri, un’altra è esserlo.

Mi stupisco di come purtroppo ancora molte donne, magari già mamme, non riescano ad essere solidali quando accade che ci si confessi anche nell’anonimato della rete. Avere la depressione post partum non è sinonimo di mancanza di volontà nell’essere madri: purtroppo – come scrivevo per le 5 cose da non dire quando si soffre di dpp –  il problema della depressione è che si tratta di una malattia liquida. Non si riesce a definirla e per chi sta intorno ad una mamma che non è felice, la reazione più comune è di dirle “smettila di piangerti addosso”. 

Invece le neo mamme dovrebbero essere sostenute e non accusate di non fare abbastanza. Non sono delle sante, che tutto sanno, che tutto possono e che per forza devono sacrificarsi per i propri figli rinunciando a se stesse. Non si è meno madri se si pretende del tempo per sé, se si ha il coraggio di dire “c’è qualcosa che non va, devo trovare una soluzione”, se oltre al proprio figlio c’è un mondo.

Cos’è l’istinto materno quindi? Io non lo so precisamente, ma penso che abbia molto a che fare con il prendersi cura del proprio bambino arricchendolo delle tue esperienze fuori da lui, imparando da lui. E questo, guarda un po’, me l’ha insegnato proprio la malattia.

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2 comments

  1. Beat

    Verissimo. Ho avuto tanti pensieri brutti, durante questo primo anno, del tipo: “ma chi me l’ha fatto fare?!? se l’avessi saputo prima…” poi però ho avuto momenti in cui non ricordo neanche com’era la mia vita prima del piccolo e non la rivorrei indietro ma ammetto che c’ho messo tanto a innamorarmi di lui. Secondo me il problema sono le aspettative, il fatto che, appunto, “se ascolti quello che ti dice la gente sembra sempre tutto facile e scontato”. Nessuna mamma ti racconta mai di quelle volte in cui ha pianto di nervi sola in camera, in cui ha avuto voglia di scappare da tutto. Non so perchè ma c’è anche una tendenza autolesionista delle donne/amiche/mamme a far vedere solo il lato bello, poi se con qualcuna ti confessi esce fuori che: “sì, beh…io una sera sono finita in ospedale e mi hanno dovuto dare dei tranquillanti”. Davvero mi è successo eh. Solo perchè me ne sono uscita io per prima. Eppure io penso che questo piccolo o grande dolore faccia parte della maternità. E’ parte dell’amore che diamo, ma questa è solo un’opinione mia…superare anche la depressione post partum è uno dei tanti “dazi” che paghiamo per avere in cambio un figlio che (e lo dico da mamma esaurita eh…) rimane comunque la cosa più bella che abbia mai avuto/visto/vissuto. Sarebbe importante pubblicizzare gruppi di ascolto per le mamme, privi di pregiudizi, dove possano confrontarsi, e informare prima le donne!

    • Valentina Colmi

      Quello che infatti mi ha fatto provare molta rabbia è stato il fatto che nessuno prima della nascita di mia figlia mi avesse mai detto la verità. Che sarebbe stato bello, ma anche molto faticoso. Mi avevano dipinto la maternità come il momento più bello di un’intera vita, perché tutti ti ripetono che sei fortunata ad essere rimasta incinta. Poi quando stavo male e le persone attorno a me continuavano a dire “ma cosa ti lamenti? hai una bambina stupenda!”, mi sentivo ancora di più una madre ingrata. Purtroppo c’è ancora molto pudore, troppo, sulla maternità. Non si riesce ad essere sincere. Per questo concordo con te sui gruppi d’ascolto: è quello che si fa in terapia con altre donne, dove ci si sente accettate per i propri pensieri negativi. Però non si deve arrivare ad avere la dpp per formarli! Bisognerebbe ripensare tutto, ma ci vuole tempo, e soprattutto denaro. E sulla maternità, purtroppo, non s’investe molto.

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