Corso di accompagnamento alla nascita: come lo vorrei

il corso preparto che vorrei




Come sapete sono stata a presentare post-partum.it a 1,2,3 PITCH al Mammacheblog. E’ stata un’esperienza fantastica, perché chi non conosceva questo sito almeno adesso sa cos’è. Non ho vinto purtroppo il master digitale che mettevano in palio, ma dopo la mia esposizione in tante sono venute a salutarmi e a dirmi che sono stata coraggiosa a raccontare la mia storia. Segno che qualcosa sta cambiando, certo, ma che ancora molto c’è da fare, visto che la depressione post (e pre) parto sono ancora un tabù.  Continua a leggere…

Essere mamma può tirare fuori il peggio di noi stesse?

essere mamme tira fuori il peggio




Un paio di settimane fa io e mio marito abbiamo provato l’ebrezza di stare senza bambine per un intero week end. Vi dico solo che abbiamo dormito fino a mezzogiorno. Eravamo proprio contenti, spensierati, quasi senza occhiaie. Non ridevo così di cuore da tempo, oltre ad aver recuperato un po’ di intimità. Siamo ritornati ai tempi in cui quella era più o meno la nostra vita, più leggera e sicuramente più riposante. Le mie figlie non mi sono mancate – anche perché le vedo tutti i giorni – e non mi sono sentita per nulla in colpa per il fatto di averle fatte andare dai nonni: venivamo da settimane stressanti, ogni tanto è sacrosanto stare da soli – come coppia e come unità – per poter ritrovare la salute mentale. Soprattutto prima avevo una grande quantità di tempo che non ho bene idea di come impiegavo: adesso per avere tutte quelle ore libere dovrei vivere almeno 50 ore in una giornata (e forse non sarebbero sufficienti). Continua a leggere…

Quando sei inghiottita.

quando sei inghiottita

Quando ho aperto post partum mi sono sempre data una regola: raccontare la verità, sia nei momenti belli ma soprattutto in quelli brutti. Ecco, ieri è accaduto un episodio davvero brutto. Ho avuto un attacco di panico. Mi mancava l’aria e mi sono sentita togliere la terra da sotto i piedi. Ho pensato che sarei morta. Mi sono messa sul letto e ho cominciato a dondolare avanti e indietro, tenendomi le mani e piangendo a dirotto quasi in un lamento.  Continua a leggere…

Il valore troppo spesso sottovalutato della terapia

terapia psicologica valore

Uno dei miei contatti su Facebook – Paola Cipriano, psicologa e psicoterapeuta che ho intervistato anche per Postpartum – ha postato qualche tempo fa in bacheca un’immagine che riportava una frase: “Nessun medico e nessuna terapia hanno mai guarito nessuno. Al più si aiuta ad identificare il circolo vizioso in cui è caduto, si sostiene la motivazione al cambiamento, si insegnano capacità mancanti, si aiuta il paziente a modificare il suo rapporto con l’ambiente. MA LA GUARIGIONE E’ A OPERA DEL PAZIENTE” (il maiuscolo è il mio, nda). Continua a leggere…

Il diritto a non avere figli è davvero una conquista?

 diritto non avere figli

L’altro giorno ho postato su Facebook un articolo dell’Huffington Post in cui la giornalista Deborah Dalani si professa felice di non avere figli nonostante abbia 40 anni. Io ho letto il pezzo e ho scritto che non condivido nulla di quanto scritto, non per il contenuto in sé, ma per il livore con cui si vuole strombazzare tutta questa contentezza. La giornalista infatti dice chiaramente che ha provato ad avere bambini, ma che è sterile e che quindi si gode una vita ugualmente piena e soddisfacente anche senza prole. In termini comunicativi io ho contestato il come non il cosa. Apriti cielo: sono stata accusata delle peggio cose – cito tra tutte di avere una comunicazione violenta visto che sono una donna “con la pancia piena” avendo avuto due bambine –  solo per il fatto di aver detto la mia. Continua a leggere…

Su Marina Abramovich e la maternità che mi ha reso migliore (grazie alla depressione post partum)

Dal web

Dal web

Allora, io la capisco Marina Abramovich. Ci sono delle donne che non si sentono votate a fare le madri, alle quali i bambini danno fastidio, che non sopportano di dover cambiare pannolini quando sono piccoli o di aspettare i figli adolescenti dalle uscite serali. E poi la scuola, le malattie, le difficoltà di una vita che si muove ed è altro da sé.  Continua a leggere…