Ho conosciuto mio marito – che ancora ovviamente non era tale – mentre uscivo a pezzi da una pseudo relazione in cui all’altra metà non solo non fregava un fico secco di me, ma è pure partito per l’Africa per farmi capire bene il concetto. Continua a leggere…
[post in collaborazione con Leolandia] Questa che vedete un po’ perplessa vicino al naso di suo papà è Paola. Abbiamo deciso di portarla a Leolandia perché era da tempo che ci chiedeva di incontrare Peppa Pig. Se nella foto la vedete stralunata è perché era la prima volta per lei e per noi come famiglia: abbiamo fatto la prima gita insieme (Vittoria l’abbiamo lasciata ai nonni). Qualcuno di voi si chiederà che cosa centri Leolandia con post-partum: ebbene centra. In questi giorni sto ricevendo diverse richieste d’aiuto da tante mamme che si domandano: “riuscirò mai a divertirmi con mio figlio?” “sarò in grado di stare con lui senza annoiarmi?”. La risposta è: certo che ci riuscirete. L’amore è un anche un gioco bellissimo e in questi momenti in cui ho visto Paola felice ho capito il bellissimo percorso che abbiamo fatto e quanto una giornata trascorsa a Leolandia ci abbia permesso di arricchire la nostra storia.
Quando siamo andati c’era il Trenino Thomas Day, un intero giorno dedicato al mitico trenino. Tutto il parco è stato addobbato a festa con giochi,iniziative, sorprese e decorazioni dedicate alla scintillante locomotiva blu più famosa di sempre. Anche noi abbiamo seguito la facciona di Thomas che ci ha portato direttamente da lui. ” Mamma per fargli muovere gli occhi dobbiamo fare CIUF CIUF!” continuava a ripetere Paola mentre aspettavamo il nostro turno per salire.
Abbiamo fatto un giro per tutto il parco e abbiamo salutato tutti quelli che si fermavano al passeggio di Thomas. Per Paola è stato un momento speciale, perché era davvero molto emozionata. E noi con lei, perché tanti ricordi sono venuti alla mente, tante prove che abbiamo superato per arrivare fino ad oggi.
Ed eccoci qui sul Trenino Thomas:
Come vi avevo detto a inizio post, mia figlia aveva un unico obiettivo in mente: andare da Peppa. Questa che vedete è la famosa casa della famiglia Pig: tutto è esattamente come nel cartone animato, anzi sembra proprio improvvisamente di esserci dentro, quasi in un’altra dimensione. Mentre eravamo in fila però, si stava svolgendo un altro evento unico (che in realtà avrei voluto tanto vedere visto che lei è l’idolo della mia infanzia): Cristina D’Avena al Palco Minitalia ha infatti presentato in esclusiva la Thomas Dance, la canzone del Trenino Thomas! Avrei tanto voluto stringerle la mano e dirle che le sigle tv sono state nella mia personale top ten per anni, a fianco di Bruce Springsteen. Quando però la figlia chiama, la mamma e il papà devono rispondere, in questo caso con un bel grugnito:) Prima di arrivare alla casa Paola però ha fatto un bel giro sull’auto di Papà Pig e si è sentita proprio importante!
Entrare nella famosa casa è certamente la realizzazione di un desiderio, anche perché alla fine del percorso c’era proprio Peppa in persona che ci stava aspettando! Tutto è riprodotto nei minimi dettagli: l’ufficio col computer di Mamma Pig (ci avete mai pensato che pure lei è una homeworker?), il salotto, il bagno con la vasca da bagno e le paperelle e anche gli specchi magici (purtroppo non possono farci più belli, ma solo più simpatici).
Ed eccoci nella cucina della famiglia Pig, dove mamma Pig cucina le frittelle o gli spaghetti e papà Pig…li mangia! Paola è rimasta affascinata dal vedere che tutto è identico a come lo ha sempre visto lei. Si è persino accorta di Mr Zampe Fini, il ragnetto amico di Peppa, cosa di cui io ho ignorato l’esistenza fino a quando non me lo ha detto lei. Qui la vedete intenta a provare un po’ tutto, dalla lavatrice all’aprire il frigorifero, ad assaggiare il cibo di casa Pig.
Quando siamo usciti la mia bambina è stata davvero molto contenta e sapete perché? Perché Peppa Pig alla fine le ha dato il “cinque”. Peppa Pig, capite? Ed ecco che di colpo si è sentita una vip con tanto di palloncino al polso.
Dopo la pausa pranzo in cui abbiamo mangiato dei buonissimi hamburger e patatine, abbiamo chiesto a Paola cosa volesse fare e lei ci ha risposto che voleva andare a vedere gli animali: Leolandia è dotata di una fattoria e anche di un acquario e di rettilario. Li abbiamo visti tutti, ma devo dire che è stata particolarmente colpita dalle caprette e dai maialini (ah, anche dai serpenti che cambiavano muta).
Avremmo voluto andare anche allo spettacolo di Masha e Orso, ma Paola data la giornata ricca di emozioni, era stanchissima. Non abbiamo fatto in tempo ad allacciarle il seggiolino che è crollata dal sonno in auto. Quando siamo tornati dai nonni a riprendere sua sorella, ha raccontato tutto quello che le è piaciuto di più e indovinate cosa è stato? Il “cinque” che le ha dato Peppa Pig.
E’ stato un giorno perfetto. Ci siamo goduti la nostra bambina e la cordialità di tutti quelli che lavorano in questo parco di divertimenti che è veramente family friendly. I bambini qui vengono accolti con tutti i riguardi, ci sono una cura e un’attenzione verso i più piccoli che lasciano piacevolmente colpiti. Non a caso Leolandia è il secondo parco divertimenti più amato in italia secondo Tripadvisor.
Ci torneremo di sicuro anche con Vittoria, visto che ci sono tutte le attrezzature per cambiare e allattare anche i “nanetti”. Perché come diceva Nietzsche, “nell’uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare”. E questo noi adulti non dovremmo mai dimenticarcelo.
Ultimamente mi stanno contattando delle mamme in difficoltà: sono nel pieno della depressione post partum e provo ad aiutarle come posso e come credo, secondo quella che è la mia esperienza. Non potete immaginare quanto si sentano smarrite e confuse, ma quello che più mi colpisce è che spesso tutte, senza saperlo – visto che non si conoscono tra loro – mi dicono: “Vorrei un lavoro per scappare da mio figlio”. Continua a leggere…
Succede che ogni tanto i sogni si avverino. Che delle volte la realtà superi i tuoi sogni, perché tutti prima o poi dicono “sai, ho scritto un romanzo, ma è rimasto nel cassetto”. Io quel romanzo non l’ho scritto, ma il cassetto l’ho aperto e ho cercato qualcuno che potesse accogliere le mie parole. Continua a leggere…
Ieri sono stata da Mara, la mia psicologa. Sono arrivata in ritardo, anche perché da dove abito io al Niguarda ci metto all’incirca 2 ore tra macchina e mezzi. Abbiamo parlato un po’ del più e del meno come siamo solite fare e ad un certo punto: Continua a leggere…
Oggi è un giorno speciale, perché è nata la mia Vittoria. Si tratta di una duplice vincita: quella sulla depressione post partum e sul fatto che sei arrivata in anticipo di quasi un mese, ma che fortunatamente stai bene.
Come ogni anno, per me è un po’ complicato pensare a quello stesso giorno, 3 anni fa. Il perché lo sappiamo tutti. Quando cerco le parole per dirti cosa sei per me, non le trovo. Continua a leggere…
In questi giorni sta imperversando sui social il movimento #bastatacere dove si incoraggiano le donne a raccontare in forma anonima della violenza ostetrica che hanno subìto durante il parto. Spesso si parla della nascita come di un momento magico e meraviglioso – e per molte lo è per carità – ma quando le cose vanno male si tenta – almeno ad oggi – di non dirlo. Quasi come se ci si vergognasse perché il proprio corpo non è stato in grado di avere un travaglio veloce e di aver partorito senza epidurale. Continua a leggere…
E’ arrivato aprile. Per noi è un mese di festa perché sono nate entrambe le nostre figlie: Paola il 15 e Vittoria il 21. Eppure – nonostante la gioia per i compleanni – per me con questo mese inizia anche l’inquietudine. Un’ inquietudine che cominciava proprio nella notte di quel lunedì di 3 anni fa quando alle 3 di notte mi si ruppero le acque e non sapevo ancora cosa mi sarebbe successo. Continua a leggere…
Buongiorno, questa è un’altra testimonianza che è arrivata tramite mail e che mi sono sentita di pubblicare. Perché dobbiamo combattere il tabù della maternità perfetta, del “non si può dire”. Si deve dire. Perché si scoprirà che non si è sole e che i problemi si possono risolvere. Se volete scrivermi l’indirizzo è questo: valentina@post-partum.it oppure sulla pagina Facebook di Post-partum.it.