Erika Zerbini e il coraggio di parlare del lutto perinatale

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Erika Zerbini è una delle donne più forti che conosca (anche se solo virtualmente). Mi ha spesso sostenuto durante questo percorso di divulgazione della depressione post partum – parlando benissimo anche del mio libro “Out of the blue” – io non posso fare altro che ricambiarla. Perché lei si batte da tempo per far conoscere un argomento tabù, che nella maternità non deve nemmeno essere nominato: il lutto perinatale. Purtroppo – esattamente come accade con la depressione post partum – se si viene colpiti da questo tipo di dolore bisogna fare finta di niente. Andare avanti. Abbozzare magari un mezzo sorriso quando ti dicono “beh, ma puoi farne un altro”, oppure “andrà meglio la prossima volta”, come se quelli che si hanno avuto in pancia fossero solo dei grumi di cellule e non individui già formati. Io non ci sono mai passata e non trovo magari bene le parole, per cui lascio a lei il racconto della sua storia (in fondo troverete l’indirizzo del suo libro e i libri di cui è autrice).  Continua a leggere…

Depressione post partum: “Alle mamme dico non odiatevi. La vostra fragilità vi renderà migliori”

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Una bellissima testimonianza che è stata condivisa anche con Deborah Papisca. Grazie Linda per ricordarci che dalla depressione post partum si può uscire e che forse saremo sempre un po’ mamme “zoppe”, ma che dalla nostra esperienza può nascere qualcosa di potente: la consapevolezza. E questa consapevolezza possiamo portarla in giro, indossarla, sbatterla in faccia a chiunque ci ha detto che ci piangevamo solo addosso.  Continua a leggere…

Chiara Bertora “Erodaria”: “Ci sono tanti modi per essere madri e va bene così”

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Se di mestiere non facesse l’agronoma, potrebbe fare benissimo la scrittrice. Oggi infatti intervisto l’autrice di un blog che amo molto perché 1) è scritto benissimo (cosa da non sottovalutare) 2) l’ho scoperto per caso e un po’ come l’amore, il buon vino e un bel libro, ciò che si trova senza cercarlo è il meglio che possa capitare. Lei si chiama Chiara Bertora ed è mamma di tre figlie: Signorina A, Mademoiselle C (giovani seienni) e Miss T (appena duenne). La sua quarta creatura si chiama “Erodaria” e questa è la sua storia.  Continua a leggere…

Ornella Sprizzi, “mammamatta”: “Confrontiamoci tra madri reali, senza modelli irraggiungibili”

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Ho conosciuto modo di conoscere Ornella Sprizzi – alias mammamatta – tramite un docureality di Rai 3 che si chiama “Sconosciuti”. Lei e suo marito raccontavano la storia della loro famiglia e il modo in cui si è reinventata dopo essere stata licenziata perché incinta. Tutti conoscono i suoi bellissimi lavori: le t-shirt per donne in dolce attesa sono fantastiche (io ho la panza ma non sono aspetto nessuno, magari mi compro quella con la scritta “Portami la cioccolata e nessuno si farà male“), così come le stampe per la casa e per la stanza dei bambini. L’ho intervistata per capire la sua esperienza di quasi tris mamma (a breve arriverà una femminuccia).

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Patrizia De Lio, psicoterapeuta: “La società ci vuole madri, ma non ci aiuta ad esserlo”

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Oggi un’intervista che mi ha fatto commuovere. Perché Patrizia De Lio ha scelto di condividere con me la sua esperienza di psicologa e psicoterapeuta con un vissuto particolare: sua madre ha sofferto di depressione post partum. Come sapete anch’io ho scoperto di avere avuto mia nonna che ha sofferto della stessa malattia e lei racconta qui che cosa ha significato crescere con una strana “compagna” presente nella vita sua e di sua madre. Vediamo che cosa ha raccontato.

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“Ritratti di pancia”: quando la ferita del cesareo diventa un’opera d’arte

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Ho intervistato Gisella Congia in occasione del suo lavoro intitolato Chiaroscuri nella maternità, un progetto fotografico nato nel 2011  in cui  ha fotografato 25 donne nella loro quotidianità di mamme, cercando di indagare senza filtri la vera essenza della maternità, che come sappiamo spesso è un’immagine anni luce lontano dalla realtà.

Ora Gisella è ripartita con un nuovo lavoro, prodotto dall’associazione L’Eptacordio e con la collaborazione de www.oasidellemamme.it: Ritratti di Pancia – Storie di Cesarei e di Ferite Emotive, che appunto mira a parlare della cicatrice lasciata dal parto. Io stessa ne ho avuti due e devo dire che la mia ferita l’ho vissuta in maniera diversa (in che modo lo vedrete alla fine di questo post). Ci sono donne però che si sentono sconfitte dal non aver partorito naturalmente, che non si capacitano di non esserci riuscite e che si sentono in colpa. Questo progetto – definito giustamente da Gisella “sociale” – squarcia il velo dell’omertà che spesso si cela dietro la parola “cesareo”. Lascio a lei la presentazione di Ritratti di Pancia. E grazie Gisella, perché le tue foto aiuteranno tante di noi.

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Masterchef, Erica: “Sono cambiata come mamma e come donna”

Dal web

Dal web

Quando ho partorito sono stata in fin di vita. Sono stata operata 7 volte in un mese, quindi anche questo mi ha fortificato. Ho avuto un parto bruttissimo e poi ho continuato a stare male per una settimana. Gridavo dal dolore e mi dicevano che avevo degli attacchi di panico. Fortunatamente poi mi hanno fatto una tac e si sono accorti che si era staccato durante il parto l’uretere dal rene.  Pensa che non avevo voluto neanche l’epidurale, perché per me il dolore durante il travaglio ha un senso. E’ stato un inferno, ma sono qui“.

Erica Liverani è una sorpresa. Innanzitutto ha accettato questa intervista senza pensare che la vincitrice della quinta edizione di Masterchef meritasse palcoscenici più prestigiosi. E’ una ragazza alla mano, sensibile e disponibile, piuttosto lontano secondo me dall’immagine che le è stata cucita addosso dalla tv e che per questo le è costata molte critiche, alcune delle quali molto pesanti (tanto da spingerla alla denuncia). Ecco che cosa mi ha raccontato.  Continua a leggere…

Una storia da raccontare. Una mamma, semplicemente.

Una mamma infelice è una mamma scomoda.

E’ arrivata ieri tra le prime storie di mamme che hanno accettato di raccontare la propria depressione post partum. L’ho letta e ho pianto. Perché per un attimo sono andata indietro con la memoria e mi sono vista mentre guardavo fuori dalla finestra di quella che allora era la mia casa e ho pensato di buttarmi di sotto. Paola dormiva nella sua carrozzina, pacifica. Non si sarebbe accorta di niente. “Perché ho avuto questa disgrazia?” mi ripetevo. La mia bellissima bambina una disgrazia. Mentre ripensavo a questo la Paola di oggi si è avvicinata e mi ha abbracciato e si è preoccupata perché mi ha visto piangere. Le ho detto che quando era molto piccola, la mamma per un periodo non è stata molto bene. Lei mi ha risposto: “Andiamo a giocare?” come se volesse farmi capire che non importa chi ero. Ora sono la sua mamma che gioca con lei. E questo le basta. Continua a leggere…

Corinna, mamma coraggio: “Delusione e sconfitta sapere che c’è chi sconsiglia di vaccinarsi”

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Ho sempre pensato a post-partum.it come ad uno “spazio bianco” in cui le mamme possono avere voce senza sentirsi giudicate o sole. Quella che ospito oggi è un’altra madre “resiliente”, Corinna Verniani, che si è trovata suo malgrado al centro dell’attenzione e su ogni pagina dei quotidiani per la vicenda capitata a sua figlia. La bambina a causa di un’immunodeficienza – contratta a 2 anni a seguito di una malattia – non può essere vaccinata. Peccato che ben 8 dei suoi compagni di classe – per scelta famigliare – non si siano sottoposti alle vaccinazioni: se si fossero ammalati di una qualsiasi malattia esantematica, la bimba avrebbe potuto essere particolarmente esposta, rischiando la vita. La bambina alla fine ha cambiato scuola, ma la sua storia ha attirato ancora una volta l’attenzione su un dibattito molto accesso, che purtroppo non ha ancora trovato soluzione.  Continua a leggere…