Maternità multietnica: Chiara e l’arrivo del piccolo Fomyn

 chiara alberti

‘Negli ultimi decenni in Italia le correnti di pensiero sulla maternità sono cambiate: si fa più fatica, infatti, a vedere l’arrivo di un bambino come una ricchezza perché l’attenzione è quasi sempre spostata sul “post-nascita” e sulle conseguenti difficoltà vere, ma –a mio parere- non le più importanti’.

Chiara ha 25 anni, abita a Cormano, in provincia di Milano e dopo il suo percorso formativo all’università ha iniziato il Servizio Civile Nazionale all’ Associazione Mani Tese, nell’area della cooperazione internazionale, affiancando il responsabile del Desk Africa. Si è spostata il 7 settembre 2013 con Michel, camerunense, e ad agosto avrà il suo primo figlio, Fomyn.

L’ho conosciuta durante l’incontro del Mip “Essere madri tra miti e realtà” e mi ha colpito per la sua maturità e consapevolezza. Ho voluto intervistarla per capire come sta vivendo questa attesa, anche in relazione al fatto che suo figlio nascerà e crescere in un contesto multiculturale. Ecco che cosa mi ha raccontato.

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Paola Maraone: “Essere mamme è un percorso, non solo un (lieto) evento”

Paola Maraone

‘Ovunque mi volti ho sempre qualcuno da accompagnare da qualche parte, pulire, nutrire, coccolare, sgridare. Per sopravvivere ho cominciato a portare a lezioni di buone maniere il cane: è più ricettivo e volenteroso dei bambini, ma anche educare lui richiede tempo’.

Un’intervista ad una donna che ammiro molto: Paola Maraone. Giornalista, scrittrice, blogger e mamma di tre figli riesce a raccontare la maternità in maniera ironica, come tutte le donne intelligenti sanno fare. Questa è una chiacchierata a cui tengo molto, perché Paola espone delle opinioni davvero toste, senza nascondersi. Ve l’ho già detto che è il mio guru vero?

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Storie di resilienza: Elisa e la sua battaglia contro la depressione post partum

elisa

‘Quello che mi ha aiutato tanto è stata la consapevolezza di poter amare il mio meraviglioso bambino e di poter essere una buona madre o, almeno, una madre decente’.

Ci sono delle persone con cui vai subito d’accordo, anche se fisicamente non le hai mai viste. E’ la potenza della Rete che ti permette di conoscere qualcuno che ha vissuto la tua storia, che descrive con le stesse parole le sensazioni che hai provato tu. Io la chiamerei empatia liquida. A me è successo con Elisa, mamma coraggiosa che ha deciso per la prima volta di raccontarsi: ha sofferto di depressione post partum e qui c’è la sua storia. Lei è un’altra dimostrazione di resilienza e la ringrazio perché so quanto sia difficile dire di non essere stata felice quando invece tutti intorno a te continuano a ripeterti di esserlo.

Grazie, Elisa: spero che la tua volontà di condividere – come hanno già fatto Francesca Sanzo e Erica Vecchione –  sia d’esempio per altre mamme in difficoltà. Perché la depressione post partum è solo un brutto periodo e da questo possono nascere tantissime belle opportunità di rinascita. Io ci credo: e voi?

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Maternità all’estero: Maria e la sua bambina che nascerà in Colombia

maria

‘Farò di tutto per avere un post parto il più sereno possibile’. 

“Ormai sono quasi alla fine. La data prevista del parto è il 16 luglio, spero di arrivarci sana e salva…anche perché mio marito partirà il 20 giugno per il Brasile e la bimba dovrà mettercela tutta ed aspettare il ritorno del suo babbo per venire al mondo…”.

Mi sono chiesta come venga considerata la maternità in altri Paesi del mondo. Io penso che in Italia siamo ancora molto indietro: si sa che le famiglie sono pochissimo incentivate e che spesso anche sul posto di lavoro diventare madri è un’ostacolo. La stessa depressione post partum potrebbe essere affrontata meglio se ci fosse una rete di aiuti sia prima sia dopo il parto. A volte – non so cosa ne pensiate – mi sembra che da noi  la maternità venga vista come una “rottura di scatole”, almeno dal punto di vista psicologico. Se infatti gli interventi prenatali sono presenti in gravidanza – qualcuno dice anche fin troppo – una volta che il bimbo è nato sono fatti tuoi: la salute della madre ad esempio passa in secondo piano e invece secondo me dovrebbe andare di pari passo con la crescita del bimbo. Non è un caso che solo in Lombardia 1 donna su 3 soffra di depressione post partum.

Ho deciso pertanto di chiedere a chi di voi lo vorrà di raccontarmi  la sua storia di mamma che ha vissuto o sta vivendo una gravidanza in un Paese straniero (la mail è valentina@post-partum.it), per capire se anche nel piccolo si può cominciare a cambiare il modo di considerare la maternità anche qui in Italia.

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Alessandra, mamma coraggiosa con la voglia di ricominciare

Alessandra

‘Non potevo credere di essere stata io a creare quella piccola vita che dormiva accanto a me e di aver avuto così tanta forza, io che svengo a fare gli esami del sangue …’

Oggi un altro guest post, mamme, dopo quello di Adelaide. Si tratta della storia di Alessandra, che ci racconta la vita con le sue due bimbe, Matilde e Anita, nate a poco meno di due anni l’una dall’altra. Sebbene non sia un post sulla depressione post partum, voglio condividere con voi la sua bellissima esperienza di mamma e donna che non si è arresa nonostante un aborto. Perché la forza è sempre forza, anche in situazioni diverse della vita.

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Francesca Sanzo: “Sono guarita dalla dpp e alle mamme dico ‘Fatevi aiutare'”

francesca sanzo

‘Perché si continua a concentrarsi così tanto sulle mamme, come se l’essere genitori riguardasse solo loro?’

Francesca Sanzo – conosciuta in Rete anche come “Panzallaria” – è una delle personalità più importanti del web. Crea contenuti e strategie per i social media, ma non solo: è mamma di “Frollina”, che ha 7 anni. Purtroppo anche Francesca è stata colpita dalla depressione post partum dopo la nascita della figlia; ne è uscita chiedendo aiuto, insegnandoci mamme una cosa fondamentale: l’importanza del “mettersi in gioco” per poter ritornare a stare bene. Trovo molto schiette le risposte che ci ha dato e soprattutto ha aperto un dibattito interessante: perché quando si parla di genitorialità ci si riferisce quasi sempre solo alle mamme (le ricerche dicono infatti che anche i papà possono venire colpiti dalla depressione post partum)?

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Adelaide di duevoltemamma.com: “La mia gioia per ogni progresso di Daniele”

‘La vita spesso di mette di fronte a cose che mai avremmo pensato di dover affrontare…ma io ho imparato molto da tutto questo, per esempio a non dare mai nulla per scontato’. 

Oggi non ospito una storia legata alla depressione post partum, ma una storia di mamma, quella di Adelaide  – blogger di duevoltemamma.com – e del suo primo bimbo, Daniele, nato a giugno 2012. Quando ho deciso di aprire post-partum.it avevo in mente un obiettivo in particolare: la possibilità di cogliere in un avvenimento difficile, doloroso, e che anche un po’ ti fa incazzare (della serie: “perché è successo proprio a me?”) una nuova opportunità. Io in questa mamma coraggiosa ci vedo questo, ma non voglio svelarvi oltre. Adelaide ha scritto un guest post commovente e pieno di forza. Grazie davvero.

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Erica Vecchione: “Le supermamme non esistono!”

Erica Vecchione

‘Credo che non “ossessionarsi” sulla maternità ma continuare ad avere in parallelo la propria vita sia fondamentale. In fondo, la vita non finisce con un figlio’.

Mi sono imbattuta in Erica Vecchione quasi per caso. Stavo girovagando in rete e ho trovato il suo bellissimo post intitolato “Depressione post partum: il lato oscuro della maternità” pubblicato qualche giorno fa sul sito de Il Fatto Quotidiano. Il pezzo era ripreso dal blog personale di Erica, vitacasalinga.com, in cui ha raccontato le vicende della sua depressione post partum. L’ho contattata subito per ospitarla su post-partum.it e lei è stata velocissima nel rispondermi: leggendo la sua intervista mi rendo sempre più conto di quanto – tra mamme e donne – ci sia bisogno della condivisione delle proprie storie.
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Francesca Valla: “Essere mamma? Il lavoro più bello e difficile!”

efacilefarelamamma

‘Anche se a volte è stato difficile –  sia come mamma sia come tata – ho capito che non potevo pretendere da me la perfezione’. 

Francesca Valla è la mitica Tata Francesca del programma SOS Tata. Ma non solo: ha 23 anni di esperienza nel settore educativo come insegnante di scuola primaria.  I bambini sono il suo pane quotidiano e chi meglio di lei può capire come aiutare una mamma in difficoltà? Nella sua carriera Francesca ha scritto diversi libri: l’ultimo, appena uscito per Mondadori,  si intitola “E’ facile fare la mamma… se sai come si fa”. Come a dire: diffidate da chi vi dice che mettere al mondo un figlio sia una passeggiata di salute. L’ho incontrata al Mammacheblog e abbiamo fatto una chiacchierata. Eccola per voi.

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Elena Crestanello (Periodo Fertile): “La maternità ha i suoi tempi ”

Elena Crestanello

‘Ho sfiorato la depressione post-partum e ogni volta che ne parlo, nonostante lo faccia con estrema tranquillità spesso chi mi sta ascoltando abbassa lo sguardo, come stessi raccontando chissà cosa’. 

Elena Crestanello è una potenza della Rete, senza dubbio. Laureata in biologia, è diventata a tutti gli effetti una blogger di professione. Il suo sito Periodo Fertile, nato nel 2007, è infatti un punto di riferimento per i dubbi e le curiosità di molte mamme in attesa, quelle che mamme lo sono già o che sperano di diventarlo. Con 4 milioni di pagine visitate al mese, Periodo Fertile è il primo tra i siti italiani a servizio della maternità in tutti i suoi aspetti. Ecco che cosa ci ha raccontato sulla sua esperienza di maternità, anche in relazione al post “Chi ha mai detto che fare la mamma è facile?”.

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