Estate: è tempo di migrare. Post-partum va un pochino in vacanza: questo è stato un anno impegnativo. Dopo aver avuto Paola, oltre a ciò che racconto qui, ci siamo trasferiti in un’altra città e abbiamo cambiato vita. Per me che sono una radicata nelle abitudini è stato un grosso salto. Però devo ammettere che mi è servito a cavarmela un po’ di più con le mie gambe.
Ho pensato ad una rubrica estiva in cui per la prima volta “scende in campo” la Paolina: dovete sapere che lei, a dispetto delle parole che dice “Dai, dai“, “Bidet” “Caorle” (si vede che ha una predilezione verso il Veneto), affronta il mondo in maniera tutta sua. O almeno a me piace immaginarla così. La vignetta di oggi riguarda una delle sue parole preferite.
Buona estate a tutti! Divertitevi, rilassatevi, innamoratevi, fate i cruciverba o ascoltate gli One Direction. Ci si ritroverà a settembre più forti che mai.
Estate 2014: nuova rubrica!
Estate: è tempo di migrare. Post-partum va un pochino in vacanza: questo è stato un anno impegnativo. Dopo aver avuto Paola, oltre a ciò che racconto qui, ci siamo trasferiti in un’altra città e abbiamo cambiato vita. Per me che sono una radicata nelle abitudini è stato un grosso salto. Però devo ammettere che mi è servito a cavarmela un po’ di più con le mie gambe.
Ho pensato ad una rubrica estiva in cui per la prima volta “scende in campo” la Paolina: dovete sapere che lei, a dispetto delle parole che dice “Dai, dai“, “Bidet” “Caorle” (si vede che ha una predilezione verso il Veneto), affronta il mondo in maniera tutta sua. O almeno a me piace immaginarla così. La vignetta di oggi riguarda una delle sue parole preferite.
Buona estate a tutti! Divertitevi, rilassatevi, innamoratevi, fate i cruciverba o ascoltate gli One Direction. Ci si ritroverà a settembre più forti che mai.
Valentina
Valentina Colmi
Potrebbe anche piacerti
Melanie F. “Anna, la mia donna perfetta, che deve fare i conti con una gravidanza a rischio”
I casi della vita. Sono inciampata in “Una donna perfetta” (Cairo Editore) per caso, ma è stato un incontro molto importante. Venivo da un secondo aborto, mi pareva di essere l’unica al mondo a stare da cani e invece – come spesso accade – sono i libri che ti danno le risposte o che comunque ti fanno sentire meno sola. La storia parla di Anna, ex giornalista in carriera che ha sposato Mahmoud, un uomo d’affari di Dubai, e della sua vita negli Emirati. In particolare questo capitolo affronta la difficile seconda gravidanza di Anna e i suoi dubbi e i timori legati ad una bambina “a rischio”. Ne consegue un vero e proprio viaggio che le farà capire molto di sé, del suo modo di essere madre e moglie. Ecco quello che mi ha raccontato la sua autrice, Melanie Francesca.
Il sole sorgerà ancora
Avrete notato che è da un po’ che non scrivo. Cerco di essere sempre attiva sui social ma qui faccio un po’ più fatica, sarà che gli avvenimenti delle ultime settimane sono stati non facili da digerire. Posso dire che sto molto meglio e questo perché mi sono data un tempo godermi il mio dolore. Ho deciso che dopo questo avrei smesso di soffrire e cercato nuove opportunità derivate proprio dal momento di crisi.
Michaela K. Bellisario: “Con ‘Parlami di lei’ voglio dare voce a mia figlia, vissuta per 20 ore dopo nascita”
Ci sono vicende che accadono e ti chiedi perché. Perché proprio a te, che cosa hai fatto di male. In fondo non chiedevi poi tanto, volevi solo vivere una vita semplice fatta di cose normali, come una famiglia, dei figli, un lavoro che ti piace. Alexandra – la protagonista di Parlami di lei, romanzo della giornalista di Io Donna Michaela K. Bellisario – sembrerebbe avere tutto: un impiego che le permette di viaggiare, un marito che la ama, una bella casa e una bimba in arrivo quando ormai non ci sperava più. In un attimo tutto questo scompare e scopre com’è trascorrere i propri giorni sprofondata nel dolore. Una storia che ha vissuto in prima persona Michaela, che nel 2011 ha perso la figlia appena nata rischiando anche lei di morire. Ho incrociato la storia di Michaela per caso (ma davvero sarà così?) questa estate, mentre non stavo bene per via dell’aborto. Le ho scritto proponendole l’intervista…
“Sei una brava mamma”: a volte sentirselo dire è la miglior medicina
“Secondo te sono una brava mamma?” “Pensavo peggio” Questo è il dialogo tra me e mia madre riportato anche nel mio libro “Out of the Blue – Rinascere mamma“. Era l’estate del 2013, Paola aveva 4 mesi e io ero nella confusione più totale. Avrei voluto sentirmi dire che sì, ero una brava mamma, che stavo facendo tanti sforzi per esserlo e che dovevo essere fiera di me. Invece nulla. Con il tempo un po’ di stima mi è stata riconosciuta, ma ricordo perfettamente quando non sapevo da che parte girarmi e che l’unica cosa importante era che non riuscivo a pulire la casa.
Next ArticleCosa scegliere?