Fare l’epidurale durante il parto può ridurre il rischio di depressione post partum. E’ quanto emerge da uno studio della Northwestern University di Chicago riprendendo uno studio cinese legato appunto alla correlazione tra dolore durante il travaglio e lo svilupparsi successivo della dpp.
Quest’ultima ricerca svolta in Cina ha evidenziato che le future madri che hanno potuto tenere sotto controllo il dolore con l’epidurale durante un travaglio vaginale hanno poi corso un rischio minore di contrarre la depressione post partum rispetto a quelle che hanno partorito senza anestesia.
La dottoressa Kathrine Wisner, che ha condotto la ricerca negli Stati Uniti, ha infatti scoperto che riuscire a controllare il dolore e permettere alle donne di partorire con un’ostetrica e con la presenza di un anestesista potrebbe far diminuire la possibilità di ammalarsi. “E’ un’omissione sconcertante negli studi sulla depressione post partum il fatto che non venga considerata la sofferenza durante il parto” – ha dichiarato la Wisner – “E’ risaputo che un dolore cronico e acuto possa portare alla depressione (sì, perché la dpp è una malattia, questo lo aggiungo io).
Lo studio cinese ha scoperto che le donne che si sono sottoposte all’epidurale durante il parto vaginale hanno avuto il 14% di probabilità di ammalarsi di dpp a sei settimane dal parto, a differenza del 35% di coloro che invece non hanno avuto l’anestesia.
La ricerca ha inoltre dimostrato che l’allattamento era più comune nel gruppo tra le donne che hanno scelto l’epidurale rispetto al 70% di coloro che non l’hanno avuta. Inoltre, l’incidenza di un dolore acuto durante il post partum si è assestato attorno all’11% per le donne con il parto vaginale e fino al 18% per le donne che hanno avuto il cesareo. Ad esempio una donna che presenta dolore cronico dopo un mese o due dal parto dovrebbe essere sottoposta ad un controllo per capire se può sviluppare la dpp; aiutare la neo mamma a gestire il dolore del pre e del post partum le permetterà di sviluppare le sue nuove capacità di genitrice, soprattutto in relazione all’aspetto emotivo.
“Il controllo del dolore permette a molte mamme di iniziare con il piede giusto la gestione del nuovo nato e di non sentirsi sempre esauste” ha detto Wisner. “Che il parto sia vaginale o con il cesareo, il controllo del dolore anche nel post partum è un problema per tutte le neo madri. Non c’è modo di partorire senza dolore: l’obiettivo è quello di ridurlo, in modo che la donna possa percepire il fatto di diventare madre come qualcosa che abbia un senso”.
Epidurale riduce il rischio di depressione post partum
Fare l’epidurale durante il parto può ridurre il rischio di depressione post partum. E’ quanto emerge da uno studio della Northwestern University di Chicago riprendendo uno studio cinese legato appunto alla correlazione tra dolore durante il travaglio e lo svilupparsi successivo della dpp.
Quest’ultima ricerca svolta in Cina ha evidenziato che le future madri che hanno potuto tenere sotto controllo il dolore con l’epidurale durante un travaglio vaginale hanno poi corso un rischio minore di contrarre la depressione post partum rispetto a quelle che hanno partorito senza anestesia.
La dottoressa Kathrine Wisner, che ha condotto la ricerca negli Stati Uniti, ha infatti scoperto che riuscire a controllare il dolore e permettere alle donne di partorire con un’ostetrica e con la presenza di un anestesista potrebbe far diminuire la possibilità di ammalarsi. “E’ un’omissione sconcertante negli studi sulla depressione post partum il fatto che non venga considerata la sofferenza durante il parto” – ha dichiarato la Wisner – “E’ risaputo che un dolore cronico e acuto possa portare alla depressione (sì, perché la dpp è una malattia, questo lo aggiungo io).
Lo studio cinese ha scoperto che le donne che si sono sottoposte all’epidurale durante il parto vaginale hanno avuto il 14% di probabilità di ammalarsi di dpp a sei settimane dal parto, a differenza del 35% di coloro che invece non hanno avuto l’anestesia.
La ricerca ha inoltre dimostrato che l’allattamento era più comune nel gruppo tra le donne che hanno scelto l’epidurale rispetto al 70% di coloro che non l’hanno avuta. Inoltre, l’incidenza di un dolore acuto durante il post partum si è assestato attorno all’11% per le donne con il parto vaginale e fino al 18% per le donne che hanno avuto il cesareo. Ad esempio una donna che presenta dolore cronico dopo un mese o due dal parto dovrebbe essere sottoposta ad un controllo per capire se può sviluppare la dpp; aiutare la neo mamma a gestire il dolore del pre e del post partum le permetterà di sviluppare le sue nuove capacità di genitrice, soprattutto in relazione all’aspetto emotivo.
“Il controllo del dolore permette a molte mamme di iniziare con il piede giusto la gestione del nuovo nato e di non sentirsi sempre esauste” ha detto Wisner. “Che il parto sia vaginale o con il cesareo, il controllo del dolore anche nel post partum è un problema per tutte le neo madri. Non c’è modo di partorire senza dolore: l’obiettivo è quello di ridurlo, in modo che la donna possa percepire il fatto di diventare madre come qualcosa che abbia un senso”.
Fonte: http://www.northwestern.edu/
Fonte foto: dal web
Valentina Colmi
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