L’allattamento al seno ha sicuramente molti benefici: è economico, sempre pronto, alla giusta temperatura. Senza contare che la mamma trasmette al bambino dei preziosi anticorpi. Certamente ci sono diversi punti a favore.

Secondo un articolo del Time però l‘insistenza a tutti a costi a favore dell’allattamento al seno potrebbe generare la depressione post partum. A dirlo è una ricerca pubblicata su Obstetrics & Gynecology  che ha riportato come le donne che hanno difficoltà nell’allattamento  dopo due settimane dal parto possono essere maggiormente predisposte alla depressione post partum. 

Gli autori dello studio – provenienti dalla University of North Carolina at Chapel Hill (UNC)- hanno analizzato 2,586 donne: il 9% di queste donne è rientrata nell’area di “maggiore depressione”. 

“Chiaramente tutte le donne che hanno difficoltà nell’allattamento non sono depresse, ma il messaggio per gli operatori è di non guardare solo se il bambino si attacca bene, ma anche al cervello delle madri” – dice la Dott.ssa Alison Stuebe –  “La mente deve infatti essere parte della valutazione”. 

La ricerca ha dimostrato quindi che circa il 42% delle donne con forte difficoltà nell’allattamento al seno hanno più probabilità di sviluppare la depressione post partum a due mesi di distanza dalla nascita del bambino. In uno studio pilota condotto dalla Stuebe si è riscontrato che le neo mamme più ansiose hanno livelli più bassi di ossitocina, l’ormone del buon umore che si sviluppa durante l’allattamento.

Il problema è -purtroppo – sempre lo stesso, come dichiara la Stuebe:

“Molto del dolore che le donne provano durante l’allattamento riflette l’ormai il concetto obsoleto che vuole che le mamme possano tutto, indipendentemente. Sarebbe più utile avere un’immagine più onesta, con aspettative  realistiche sulla maternità nella sua totalità”. 

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