In Lombardia 1 mamma su 3 soffre di depressione post partum

Questo è il video – ormai risalente a tre anni fa – che Onda (l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della donna) ha realizzato per la campagna contro la depressione che può cogliere una donna dopo la nascita del figlio.

La depressione post partum può far sembrare tristi anche i momenti più felici”, recita lo spot. Il problema è che a distanza di tempo, forse anche per il fatto che non se ne parla nel modo giusto, le cose non sembrano molto migliorate. Secondo un’indagine presentata un mese fa a Milano e condotta da Onda su oltre mille cittadini lombardi- 502 donne e 500 uomini fra i 25 e i 55 anni – 1 mamma su 3 è rimasta colpita dalla depressione post partum, come riporta il sito focus.it.

In media l’età è di 31 anni e riguarda soprattutto la prima gravidanza. Ecco i motivi principali che le persone intervistate hanno dichiarato (per cercare di definire cos’è la depressione post partum, puoi leggere qui):

  • vita che cambia
  • nuove responsabilità da una neo mamma
  • gli squilibri ormonali
  • la fragilità e la debolezza emotiva
  • lo stress del parto
  • sovraccarico di impegni

Si provano tristezza ed inadeguatezza, che non scompaiono dopo un paio di settimane come nel caso del baby blues. La cosa purtroppo da constatare è che la metà delle donne  che ne hanno sofferto non ne hanno parlato con il medico! Io stessa la prima volta che ho chiesto aiuto mi sono rivolta alla rete.

I problemi fondamentalmente sono due:

  • gli operatori sanitari sono ancora poco preparati e quindi a loro volta preparano poco le future mamme
  • le mamme si ritrovano da sole in un momento delicato della propria vita e, pur magari avendo sentito che cos’è la depressione post partum, non pensano che possa capitare proprio a loro.

Anche io mi sono ritrovata nella più classica di queste situazioni. Ma chiariamo bene: la mia non è una depressione post partum eccezionale. Sono una dei tanti casi che possono accadere, eppure quando ho provato a parlarne con altre mamme, c’è stata una sorta di rifiuto nell’affrontare tutta quella parte negativa che riguarda la maternità. Ma questa è un’altra storia.

 

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