La psicoterapia è finita. Evviva la psicoterapia
Ieri sono stata da Mara, la mia psicologa. Sono arrivata in ritardo, anche perché da dove abito io al Niguarda ci metto all’incirca 2 ore tra macchina e mezzi. Abbiamo parlato un po’ del più e del meno come siamo solite fare e ad un certo punto:
“Vale, abbiamo fatto una riunione d’equipe e per quella che è la mia valutazione tu hai finito il tuo percorso. Ora sta a te decidere se stai bene o sei bisogno ancora di qualche tempo del mio aiuto”.
Me lo aspettavo. In fondo sono in terapia da due anni e mezzo e penso anch’io che sia tempo di volare con le mie gambe. In realtà lo sto facendo già da un po’, ma l’appuntamento con Mara una volta al mese era una piacevole chiacchierata. Ecco: una chiacchierata, appunto. Non era forse più una seduta. Lo sapevo io, lo sapeva lei, ma forse non era ancora arrivato il tempo. Andrò ancora una volta a giugno e poi penso che ci saluteremo, spero con un arrivederci.
Non ha senso andarci per curare una depressione che fortunatamente non ho più, perché sto bene. Mi sento grande e sicura di me – o almeno ci provo – e non sono più quella persona spaurita che si è presentata da lei in quella giornata calda di fine agosto.
E’ il giunto il momento di andare. Di farcela da sola, di provare a camminare. Essere adulta, insomma. Non ringrazierò mai abbastanza Mara perché mi ha salvato. Mi ha capito. Mi ha dato la possibilità di rinascere e di avere la mia Vittoria. Ed è stata sempre lei che mi ha suggerito indirettamente post-partum.
La prima volta che ci siamo incontrate ero solo una ragazza spaventata che non aveva idea di come fare la madre e che non sapeva ascoltarsi abbastanza. Avevo dei sogni, ma ero paralizzata e credevo che non li avrei mai realizzati. Uno di questi si avvererà il 4 maggio: uscirà il mio libro, un e-book, che si chiamerà “Out of the blue – Rinascere mamma“. All’interno ci sarà la prefazione di Marilde Trinchero, amica e grande professionista che ha scritto “La solitudine delle madri”, per me fondamentale. E un piccolo intervento di mio marito Francesco, perché anche lui è sempre stato lì accanto me, come solo un uomo pieno d’amore e d’inguaribile ottimismo, può fare.
Ecco qui la copertina:
Inutile dire che mi tremano le gambe.
Maria
Ma è fantastico, Valentina. Un parto in anestesia totale seguito da depressione post parto… e poi una rinascita così! Un’altra figlia, un blog che aiuta concretamente delle persone, e adesso anche un libro! L’araba fenice. Sono veramente affascinata dal tuo percorso e non vedo l’ora di leggerti.
Valentina Colmi
Grazie!:)