Sono una mamma arrabbiata, ma non è un male
Ho scritto un paio di post ultimamente che hanno creato diverso scalpore in rete e che parlano di maternità e verità. Una mamma sincera è una mamma migliore, secondo me. Non la migliore, ma è in pace con se stessa e di conseguenza vive meglio il rapporto con i suoi figli. Questo è il mio pensiero ed è stato condiviso da tante altre donne che si sono sentite “più leggere”. In realtà sono la minoranza, visto che la maggior parte dei commenti che ho ricevuto è stato piuttosto negativo. Il più comune: “basta lagne”.
Ho capito allora una verità elementare, così evidente che mi è sempre stata sotto gli occhi. Si può discutere di tutto – di politica, di calcio, di bellezza, di scarpe, di borse, di Belen o dei massimi sistemi in generale – si può dire la propria idea su ogni cosa, tranne che sulla mamma. La maternità è ancora un tabù. O meglio: lo è essere una mamma “senza filtro”. In particolare pare che non si perdoni alla mamma un sentimento molto comune, la rabbia. Cito una parte di un commento che è arrivato ad uno dei miei post:
“Io concordo che la maternità è fatta di chiaro scuri, che comporta innumerevoli sacrifici, che e’ complicata, che porta persino alla depressione, parlarne e’ giusto e sfogarsi e’ legittimo, ma di chi e’ la colpa? Serve davvero macerarsi in questa rabbia?”.
Mi ha dato fastidio. Non tanto per quello che dice, ma per il fatto che io stessa ho avuto una dimenticanza. Mi sono dimenticata di accettare di essere arrabbiata. Ho legittimato tanti sentimenti in questi pochi anni di maternità e sebbene mi sia perdonata per quasi tutto, per la rabbia no. Proprio qualche giorno fa sono stata furente. Volevo spaccare qualche piatto. Ho urlato, mi sono disperata. Perché non uscivo di casa da una settimana e non ne potevo più di stare con le bambine. Mi sembrava di impazzire.
Mi sono spaventata. Mi sono sentita fuori controllo e troppo fragile. Allora mi sono ricordata di avere nella libreria il libro di Alba Marcoli “La rabbia delle mamme” in cui sembrava si parlasse della mia storia. La psicoterapeuta – scomparsa un paio di anni fa – aveva istituito un gruppo che si era soprannominato “mamme arrabbiate” in cui in tanti anni le donne che si incontravano una volta ogni due mesi avevano imparato a confrontarsi e a capire che i loro episodi di rabbia in realtà erano più o meno comuni a tutte. Perché molto spesso le mamme sono sole – come me in questo momento visto che mio marito ha una supplenza a scuola e io la mattina mi ritrovo con due bimbe da gestire – e pensano di essere le uniche a sentirsi in un determinato modo.
Un’altra cosa che ho capito è che la rabbia può essere usata e accolta in maniera costruttiva. Non va negata, non bisogna dirsi “se mi arrabbio sono un mostro e i miei figli mi odieranno” (io l’ho fatto), ma appunto considerata come uno dei tanti intoppi che l’essere madri riserva. Certo, bisogna capire da dove derivi – e mi sa che arriva da lontano – e lavorarci sopra. Lo farò appena incontrerò la mia psicologa.
Quindi direi che la risposta al commento poco sopra è che no, non serve macerarsi nella rabbia, però è utile. Per essere una madre non speciale, ma fin troppo normale.
Ecco qui i post, per chi se li fosse persi:
Il tempo delle madri vale di più? – http://sexandthestress.vanityfair.it/2016/01/16/il-tempo-delle-madri-vale-di-piu/
L’ipocrisia della maternità – https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=472851676249535&id=231084947092877
Foto credits: dal web
Valentina
Cara mamma arrabbiata, da poco anche io sono mamma e sto vivendo e provando esattamente quello che racconti tu…mi piacerebbe molto leggere il libro di Alba Marcoli ma non lo trovo in commercio: Potresti aiutarmi? Grazie di cuore… Soprattutto per avermi fatta sentire meno sola…
Valentina Colmi
Ciao Valentina! Grazie a te! Puoi trovarlo su amazon.it http://www.amazon.it/Rabbia-Delle-Mamme-Marcoli-Alba/dp/8804608900 oppure anche nelle librerie Mondadori dovrebbe ancora esserci. Ancora grazie per il tuo commento:)
Fiorenza
Eeeeeeh mia cara, certo che è un tabù! E certo che c’è ipocrisia. Arrivo a dirti di più: secondo me la maggior parte delle donne che ti dice che “è tutto bellissimo, il parto è stata un’esperienza magica, occuparmi dei bambini è un sogno”, mente. MENTE.
Lo dico perché qualcuna delle mie amiche lo ha ammesso, e perché parzialmente ho mentito anch’io (no, che il parto sia un’esperienza magica non l’ho mai detto), perché non mi piace piangete miseria. Forse a nessuno piace. Certo, il fatto che ci sia tutta questa ipocrisia non aiuta.
E guarda, te lo dico io che adoro la mia bambina e non tornerei mai indietro!!! Però è stata dura, tutto qui. Ben vengano gli sfoghi 🙂
Valentina Colmi
Ciao Fiorenza, hai ragione: caspita se è dura!! Purtroppo vedo che tra madri non c’è molta solidarietà. Ce n’è nei gruppi come questo di “mamme arrabbiate”, perché un’amica – per quanto cara – se non passi quello che passi tu, è difficile che possa accogliere il tuo malessere. Gli sfoghi sono terapeutici e non fini a se stessi: servono a non sentirsi sole e soprattutto a imparare che un pensiero che ritieni terribile in realtà è condiviso, quindi non è poi così grave.
Marina_damammaamamma
Ciao,
ho scelto il tuo post per la mia Top of the post settimanale 🙂
http://www.damammaamamma.net/2016/02/top-of-the-post-1-febbraio-2016.html
Valentina Colmi
Wow! Ma grazie!
Anna
Grazie per questo articolo.
Sei nella mia Top Of The Post
http://ilmiopiccolograndeangolo.blogspot.it/2016/02/top-of-post-settimana-dal-2501-al-3101.html
Valentina Colmi
Grazie mille!