Uno dei miei contatti su Facebook – Paola Cipriano, psicologa e psicoterapeuta che ho intervistato anche per Postpartum – ha postato qualche tempo fa in bacheca un’immagine che riportava una frase: “Nessun medico e nessuna terapia hanno mai guarito nessuno. Al più si aiuta ad identificare il circolo vizioso in cui è caduto, si sostiene la motivazione al cambiamento, si insegnano capacità mancanti, si aiuta il paziente a modificare il suo rapporto con l’ambiente. MA LA GUARIGIONE E’ A OPERA DEL PAZIENTE” (il maiuscolo è il mio, nda).

Mi sembrano delle parole davvero illuminanti. La terapia da sola non basta, però offre delle opportunità incredibili. In particolare è quella motivazione al cambiamento che è difficile da attuare in persone ammalate di depressione.  Si pensa che tutto rimarrà così per sempre, oppure si rimpiange un tempo passato in cui non si avevano pensieri o responsabilità e molto spesso – lo so perché è capitato così anche a me – non si fa niente nel senso letterale della parola. Ci si mette a letto a fissare il soffitto. Non si ha voglia di lavarsi, di vestirsi, di uscire. Si rimane imprigionati nel proprio corpo in una specie di limbo sperando che tutto prima o poi finisca.

Nel caso della depressione post partum questo è scatenato da un evento che dovrebbe portare solo gioia, pensate un po’. “Perché sto così?, perché non sono felice?” “Perché sono in casa con mio marito e mio figlio e invece di essere contenta vorrei scappare?“. Si entra appunto nel famoso circolo vizioso ed è davvero complicato spiegare alle mamme che mi scrivono che solo loro possono prendere in mano le redini della propria vita (la guarigione è a opera del paziente...). E purtroppo non è un lavoro che si fa in poche sedute. Ci vuole molto tempo, molta energia e fatica.

Io sono tornata in terapia. E non perché abbia di nuovo la dpp, ma perché sento che mi ha insegnato tanto. Mi ha dato – diciamo – i rudimenti per incominciare un percorso, eppure credo di dover apprendere ancora delle cose su di me in questo periodo di transizione impegnativa. Sono stati gli incontri con la mia psicologa Mara a cambiarmi letteralmente la vita. Perciò credo che il suo valore venga troppo spesso sottovalutato. Le persone che assieme ad un professionista si tirano sù le maniche e si lasciano aiutare a modificare appunto il loro rapporto con l’ambiente, a scardinare i meccanismi angoscianti che trasformano la loro vita un inferno, per me sono le più coraggiose, non fifone come si dipingono.

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