Oggi è una giornata di quelle proprio da dimenticare. Mi sono svegliata di pessimo umore e le cose sono proseguite anche peggio. Mi ricordo che quando ero incinta mi sentivo invece sempre felice; solo il fatto di aver contribuito a creare una nuova vita mi faceva sentire speranzosa sull’idea di futuro.
Adesso invece non ho alcuna idea di futuro. Mi sento stanca, triste, è come se ci fosse un rumore di sottofondo, un mal di testa continuo che non mi dà tregua. Sono una fallita. Come madre e come persona. Come madre perché quando ho questi momenti mi dico che mia figlia non dovrebbe vedermi così, in lacrime, senza forze. Come persona perché non mi sento né equilibrata, né propositiva, né una che si rimbocca le maniche. Mi sento come svuotata. Odio me stessa più di tutti. Perché una madre non può essere così. Non può.
Paola si merita una mamma migliore. Una che sa che affrontare le difficoltà. Io le ho sempre scansate, ho sempre preferito la strada più semplice. Perché me l’hanno resa facile la vita, molto. E da quando c’è lei, nel bene e nel male, so che cosa significa fare fatica. Vorrei trovare qualcuno che credesse in me – qualcuno che non sia mio marito che lo fa perché mi ama – e che mi aiutasse a farmi sentire utile e importante. Come quando ero incinta. Una trasformazione così potente che non ho più provato.
Vorrei tornare ad essere felice
Oggi è una giornata di quelle proprio da dimenticare. Mi sono svegliata di pessimo umore e le cose sono proseguite anche peggio. Mi ricordo che quando ero incinta mi sentivo invece sempre felice; solo il fatto di aver contribuito a creare una nuova vita mi faceva sentire speranzosa sull’idea di futuro.
Adesso invece non ho alcuna idea di futuro. Mi sento stanca, triste, è come se ci fosse un rumore di sottofondo, un mal di testa continuo che non mi dà tregua. Sono una fallita. Come madre e come persona. Come madre perché quando ho questi momenti mi dico che mia figlia non dovrebbe vedermi così, in lacrime, senza forze. Come persona perché non mi sento né equilibrata, né propositiva, né una che si rimbocca le maniche. Mi sento come svuotata. Odio me stessa più di tutti. Perché una madre non può essere così. Non può.
Paola si merita una mamma migliore. Una che sa che affrontare le difficoltà. Io le ho sempre scansate, ho sempre preferito la strada più semplice. Perché me l’hanno resa facile la vita, molto. E da quando c’è lei, nel bene e nel male, so che cosa significa fare fatica. Vorrei trovare qualcuno che credesse in me – qualcuno che non sia mio marito che lo fa perché mi ama – e che mi aiutasse a farmi sentire utile e importante. Come quando ero incinta. Una trasformazione così potente che non ho più provato.
Valentina Colmi
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