Continuano le interviste alle ostetriche! Dopo Letizia, ecco la sua collega Ilaria: è stato il primo volto che ho visto quando sono giunta in ospedale quando con un mese di anticipo mi si sono rotte le acque. Mentre facevo il monitoraggio mi ha chiesto se avevo contrazioni. Le ho risposto che non ne avevo per il momento e che non avevo fatto in tempo a fare gli esami per l’epidurale. “Ma qui a Voghera l’epidurale non c’è”. Ah, ecco: la sequela di parolacce che mi sono balenate nel cervello ve le risparmio.
Ilaria, mi puoi parlare del tuo percorso professionale per diventare ostetrica e di che cosa ti occupi attualmente?
Ho conseguito la laurea triennale in Ostetricia e dopo aver girato l’Italia per fare concorsi, finalmente ho iniziato a lavorare in un ospedale pubblico.
Qual è il ruolo dell’ostetrica durante la gravidanza?
L’Ostetrica è la professionista della fisiologia in grado di accompagnare la donna nel periodo pre-concezionale, dellagravidanza e del puerperio, sostenendola e rendendola capace di riconoscere le sue innate capacità di essere madre.
Quanto è importante la presenza di una figura come l’ostetrica dopo la nascita?
Credo che per la donna, appena diventata mamma, avere al proprio fianco una professionista in grado di aiutarla nell’allattamento e nella cura del neonato sia utile per capire la nuova dimensione di sé nella triade mamma – papà – bambino; in questo modo sarebbe più facile sopperire ad ogni eventuale dubbio o preoccupazioneche possa destabilizzare l’equilibrio psico-fisico della mamma.
L’ostetrica durante il parto e nei giorni successivi può aiutare a prevenire la depressione post partum?
Sicuramente entrare in empatia con la futura mamma per cercare di cogliere tutte le paure e le ansie legate al momento del parto può aiutare a captare possibili disagi. Ritengo sia anche importante “osservare” la puerpera nei primi contatti con il neonato e nell’approccio all’allattamento in modo da intervenire nel caso si presentino segnali di sofferenza nella gestione del neonato.
Tu hai condotto dei corsi pre parto? E secondo la tua esperienza quali sono i dubbi o le preoccupazioni delle future mamme?
Io personalmente non ho mai condotto corsi di accompagnamento alla nascita ma penso che sapere a cosa si va incontro aiuta ad affrontare meglio la gravidanza e il parto, dato che conoscere diminuisce la paura! Spesso, non sempre, la differenza nell’approccio al dolore cambia ed è migliore tra le donne che hanno partecipato al corso.
Quali sono invece i dubbi più comuni delle neo mamme?
La preoccupazione più comune è quella di non riuscire a capire se il neonato mangia abbastanza, quindi si crea ansia nei confronti dell’allattamento in generale: arrivo della montata, attacco al seno difficoltoso, come curare il capezzolo, uso del ciuccio… Poi i vari dubbi su come fare il bagnetto e sulla cura del moncone ombelicale.
Ostetrica Ilaria: “Bisogna osservare la mamma dopo la nascita per cogliere segnali di sofferenza”
Continuano le interviste alle ostetriche! Dopo Letizia, ecco la sua collega Ilaria: è stato il primo volto che ho visto quando sono giunta in ospedale quando con un mese di anticipo mi si sono rotte le acque. Mentre facevo il monitoraggio mi ha chiesto se avevo contrazioni. Le ho risposto che non ne avevo per il momento e che non avevo fatto in tempo a fare gli esami per l’epidurale. “Ma qui a Voghera l’epidurale non c’è”. Ah, ecco: la sequela di parolacce che mi sono balenate nel cervello ve le risparmio.
Ilaria, mi puoi parlare del tuo percorso professionale per diventare ostetrica e di che cosa ti occupi attualmente?
Ho conseguito la laurea triennale in Ostetricia e dopo aver girato l’Italia per fare concorsi, finalmente ho iniziato a lavorare in un ospedale pubblico.
Qual è il ruolo dell’ostetrica durante la gravidanza?
L’Ostetrica è la professionista della fisiologia in grado di accompagnare la donna nel periodo pre-concezionale, della gravidanza e del puerperio, sostenendola e rendendola capace di riconoscere le sue innate capacità di essere madre.
Quanto è importante la presenza di una figura come l’ostetrica dopo la nascita?
Credo che per la donna, appena diventata mamma, avere al proprio fianco una professionista in grado di aiutarla nell’allattamento e nella cura del neonato sia utile per capire la nuova dimensione di sé nella triade mamma – papà – bambino; in questo modo sarebbe più facile sopperire ad ogni eventuale dubbio o preoccupazione che possa destabilizzare l’equilibrio psico-fisico della mamma.
L’ostetrica durante il parto e nei giorni successivi può aiutare a prevenire la depressione post partum?
Sicuramente entrare in empatia con la futura mamma per cercare di cogliere tutte le paure e le ansie legate al momento del parto può aiutare a captare possibili disagi. Ritengo sia anche importante “osservare” la puerpera nei primi contatti con il neonato e nell’approccio all’allattamento in modo da intervenire nel caso si presentino segnali di sofferenza nella gestione del neonato.
Tu hai condotto dei corsi pre parto? E secondo la tua esperienza quali sono i dubbi o le preoccupazioni delle future mamme?
Io personalmente non ho mai condotto corsi di accompagnamento alla nascita ma penso che sapere a cosa si va incontro aiuta ad affrontare meglio la gravidanza e il parto, dato che conoscere diminuisce la paura! Spesso, non sempre, la differenza nell’approccio al dolore cambia ed è migliore tra le donne che hanno partecipato al corso.
Quali sono invece i dubbi più comuni delle neo mamme?
La preoccupazione più comune è quella di non riuscire a capire se il neonato mangia abbastanza, quindi si crea ansia nei confronti dell’allattamento in generale: arrivo della montata, attacco al seno difficoltoso, come curare il capezzolo, uso del ciuccio… Poi i vari dubbi su come fare il bagnetto e sulla cura del moncone ombelicale.
Valentina Colmi
Potrebbe anche piacerti
Rosa Maria Quatraro, terapeuta: “Non basta la depressione post partum per arrivare all’infanticidio”
Non ho molto da dire per l’intervista di oggi se non che per me è quella definitiva, quella che finalmente spiega una volta per tutte cos’è la depressione post partum anche in relazione agli infanticidi, visto che spesso i media fanno un’equazione sbagliata: una madre depressa non uccide suo figlio. Ricordiamoci che le parole sono importanti. Parole ricche di significato per questa bella intervista alla dottoressa Rosa Maria Quatraro, curatrice in ultimo dell’edizione italiana del libro di Karen Kleiman Guarire dalla depressione post partum. Indicazioni cliniche e terapia (Erickson, 2017).
Come si fa ad affrontare la maternità senza la propria madre?
Qualche giorno fa ho chiesto sulla pagina Facebook di Post-partum se ci fossero degli argomenti che vi interessano approfondire. Una delle mie lettrici più preziose mi ha scritto e mi ha posto una domanda molto interessante: “come si fa ad affrontare la maternità senza la mamma?“, intendendo per “senza” quando la madre magari è venuta a mancare o è proprio assente emotivamente.
“Con il mio mestiere di hair stylist aiuto le mamme ad essere di nuovo sé stesse”
La prima cosa che ho fatto dopo aver partorito è stata quella di essere andata dal parrucchiere: avevo le occhiaie, il colorito grigio, mi muovevo al rallentatore. Eppure io consiglio sempre alle “mie” mamme di andarci: non bisogna perdere la propria serenità, anche esteriore (magari con un buon allenamento appena riusciamo). Ho chiesto allora a Emanuela Meroso, hair stylist con 30 anni di esperienza, cosa può fare un bravo parrucchiere per una neo mamma. Emanuela parlaci un po’ di te e che esperienze hai nell’ambito dell’hair styling. Lavoro da 30 anni circa con tanta passione per la bellezza. Il mio concetto di hairstyling si è sempre basato sulla ricerca della forma adatta per ogni viso: ho seguito diversi corsi in questi anni per perfezionare le mie tecniche di lavoro, partendo da Londra l’accademia di Tony and Guy che mi ha dato le basi del taglio: ho avuto la fortuna di lavorare negli anni con artisti…
Festa della Mamma a Leolandia, perché il gioco fa parte del mio essere madre
[in collaborazione con Leolandia] “Non si smette di giocare perché s’invecchia, ma s’invecchia perché si smette di giocare”. Così diceva George Bernard Show e siccome io i capelli grigi – anzi silver così sono più alla moda – già li ho, spero di non invecchiare male, continuando a divertirmi. Il gioco è una componente importante del mio modo di essere mamma, perché penso che sia fondamentale continuare a rendere la vita più colorata e più divertente anche quando si cresce e purtroppo si perde un po’ di magia. Per questo quando Leolandia mi ha invitato alla Festa della Mamma per un Blogtour ho accettato molto volentieri.
Next ArticleMarta di "16 anni incinta - Italia": "Mia, la scelta giusta"