Fabrizio e Stefania sono degli amici prima che i miei insegnati di yoga (Stefania è anche la mia testimone di nozze). Nonostante non abiti più nel luogo in cui seguivo le lezioni, la pratica con loro mi è rimasta nel cuore, tanto che ad oggi non riesco più a fare yoga da un’altra parte. Quando aspettavo Paola ho praticato una forma più soft e devo dire che mi è servito molto per il respiro quando ero in travaglio. Poi è andato tutto diversamente da come mi aspettavo, ma questa è un’altra storia. Ecco che cosa mi hanno raccontato.
Oggi un’intervista ad una super mamma: Barbara Buccino, ovvero CiurmaMom. Mamma di 6 figli dai 20 ai 4 anni Barbara è una donna speciale, che sprizza energia da ogni parola che dice. Ti fa venire voglia di avere una bella e grande famiglia, senza badare troppo alle difficoltà che inevitabilmente ci sono. Ecco che cosa mi ha raccontato.
Ieri sono stata dalla mia psicologa: ero il primo incontro dopo la nascita di Vittoria. Mi ha detto che ho fatto un salto, il primo grosso da quando mi conosce. Secondo lei finalmente sono riuscita a sganciarmi dalla “dipendenza” dei miei genitori e sono molto più consapevole di me stessa.
Oggi pubblico la prima delle tre interviste che ho fatto alle mitiche ostetriche dell’Ospedale Civile di Voghera, dove ho partorito la mia seconda bambina Vittoria. Si chiama Letizia Baldi e questa è la sua storia.
Oggi finalmente riesco a pubblicare l’intervista che gentilmente Serena Sabella, conosciuta in rete come Bismama, mi avevo concesso prima che partorissi. Madre di due bimbi e professionista della comunicazione, ha scritto un libro intitolato “Mamma NON si nasce” in cui racconta la sua storia di maternità e di depressione post partum.
Mi ci sono molto ritrovata nelle sue parole. Ecco cosa mi ha raccontato.
Ieri sera ho preso il cuscino e mi sono tappata le orecchie per non sentire più Vittoria che piangeva ininterrottamente da qualche ora. Erano quasi le 2 e io e mio marito eravamo sfiniti. Sono giorni che non dormiamo oppure chiudiamo occhio poco e male. Delle volte mi sembra di essere posseduta da una stanchezza infinita, di aver raggiunto il limite. In quei momenti vorrei essere sostituibile.
Per fortuna so che passerà.
Quando ero ammalata di depressione post partum, spesso sognavo di andarmene via. Scappare. Ricominciare. Andare in un’altra città per ricostruirmi un’esistenza facendo finta di non essere madre. Ovviamente la dpp parlava per me, ma in quei momenti – sentendo l’angoscia che mi opprimeva il petto – mi sembrava l’unica soluzione possibile.
Ieri Vittoria ha compiuto un mese. E con lei anche noi come famiglia abbiamo compiuto i nostri primi 30 giorni a 4. Devo dire che pensavo peggio: certo, a volte è faticoso gestire i momenti di gelosia di Paola e i pianti di Vittoria, ma credo che sia merito del lavoro di terapia svolto in questi anni il fatto che non mi sia fatta prendere dal panico.
Katiuscia Bonato è un’attrice bravissima. Ha tanta esperienza alle spalle, ma l’ho conosciuta – per caso come tutte le cose migliori della vita – grazie al suo spettacolo che parla di maternità e di depressione post partum. Sono contenta che anche il mondo dell’arte affronti un tema così difficile: non sempre si è pronti ad accoglierlo, ma per fortuna Katiuscia è riuscita ad entrare nel cuore del suo pubblico. Ecco quello che mi ha raccontato.