Avevo pensato ad un post serio. Come potete capire le condizioni per avere un attimo di tregua sono da rivedere . Buon venerdì.
Oggi finalmente riesco a pubblicare l’intervista che gentilmente Serena Sabella, conosciuta in rete come Bismama, mi avevo concesso prima che partorissi. Madre di due bimbi e professionista della comunicazione, ha scritto un libro intitolato “Mamma NON si nasce” in cui racconta la sua storia di maternità e di depressione post partum.
Mi ci sono molto ritrovata nelle sue parole. Ecco cosa mi ha raccontato.
Ieri sera ho preso il cuscino e mi sono tappata le orecchie per non sentire più Vittoria che piangeva ininterrottamente da qualche ora. Erano quasi le 2 e io e mio marito eravamo sfiniti. Sono giorni che non dormiamo oppure chiudiamo occhio poco e male. Delle volte mi sembra di essere posseduta da una stanchezza infinita, di aver raggiunto il limite. In quei momenti vorrei essere sostituibile.
Per fortuna so che passerà.
Quando ero ammalata di depressione post partum, spesso sognavo di andarmene via. Scappare. Ricominciare. Andare in un’altra città per ricostruirmi un’esistenza facendo finta di non essere madre. Ovviamente la dpp parlava per me, ma in quei momenti – sentendo l’angoscia che mi opprimeva il petto – mi sembrava l’unica soluzione possibile.
Ieri Vittoria ha compiuto un mese. E con lei anche noi come famiglia abbiamo compiuto i nostri primi 30 giorni a 4. Devo dire che pensavo peggio: certo, a volte è faticoso gestire i momenti di gelosia di Paola e i pianti di Vittoria, ma credo che sia merito del lavoro di terapia svolto in questi anni il fatto che non mi sia fatta prendere dal panico.
Katiuscia Bonato è un’attrice bravissima. Ha tanta esperienza alle spalle, ma l’ho conosciuta – per caso come tutte le cose migliori della vita – grazie al suo spettacolo che parla di maternità e di depressione post partum. Sono contenta che anche il mondo dell’arte affronti un tema così difficile: non sempre si è pronti ad accoglierlo, ma per fortuna Katiuscia è riuscita ad entrare nel cuore del suo pubblico. Ecco quello che mi ha raccontato.
La nostra Vittoria è arrivata. Con ben 3 settimane di anticipo: il 20 aprile, dopo aver visto la puntata di Grey’s Anatomy, ho urlato a mio marito: “Mi si sono rotte le acque!”. E sono scoppiata a piangere. Temevo per la bambina, essendo solo di 36 settimane. Ripetevo: “E’ troppo piccola, è troppo piccola!”. Da giorni avevo dei segnali, ma ho deciso bellamente di ignorarli, anche se in cuor mio sapevo che al termine non ci sarei mai arrivata.
Finalmente su post-partum.it l’intervento di una ginecologa! Vi presento Manuela Scata’, professionista che lavora all’Ospedale S.Lazzaro di Alba: una donna che ascolta le altre donne non solo dal punto di vista del proprio mestiere, ma anche umanamente (io stessa mi sono avvalsa della sua consulenza e devo dire che in 20 minuti di conversazione ha diradato la nebbia sul mio parto). Ecco quello che ha raccontato.
Dove.
Il Cantuccio delle Mamme
Ospedale Santo Spirito – Bra (CN)
Martedì dalle 10 alle 12 con frequenza quindicinale
Mercoledì dalle 10 alle 12
Oggi intervisto la Dottoressa Ilenia Costamagna, Psicologa e Psicoterapeuta che opera a Bra, in provincia di Cuneo, e aiuta le mamme con la depressione post partum. L’ho conosciuta durante il mio intervento ad Alba – anche lei era una delle relatrici – e mi ha colpito molto l’approccio ricco di spunti innovativi per il trattamento della malattia. Ecco cosa cha raccontato.
Come sapete giovedì scorso sono stata ospite ad Alba, in provincia di Cuneo, per presentare una serata legata alla maternità e alla depressione post partum. E’ stata un’esperienza bellissima, che mi ha portato molti spunti di riflessione che vedrete sul sito attraverso le interviste delle professioniste che sono intervenute. Ho conosciuto di persona Marilde Trinchero, che con il suo libro “La solitudini delle madri” mi ha cambiato la vita. Mi ha regalato il suo lavoro successivo, “Reclusioni di corpi e di menti”, in cui si parla delle prigioni che le donne – volontariamente o meno – si scelgono. Anche qui c’è un capitolo sulla maternità, cosa che mi ha permesso di considerare l’argomento da un ulteriore punto di vista: il luogo in cui si vive determina l’insorgenza della depressione?