Il libro più vero sulla maternità esiste e io l’ho letto

 

“Dopo il parto si ha, a volte, l’aspettativa, di un rientro immediato nella dimensione precedente, quasi che i cambiamenti, siano essi corporei o relazionali e di ruolo, procedessero per salti, in compartimenti stagni e separati tra loro. Il post parto, che si presenta come fase di transito tra il mondo del pre e quello del dopo bambino, viene vissuto come terra di nessuno, che si attraversa a volte senza quella curiosità e interesse che meriterebbe (…)”

 

 

Visto che ormai sono 3 anni che mi occupo di depressione post partum – sia in termini personali sia in termini professionali – ho letto diversi libri sull’argomento maternità (uno dei fondamentali rimane quello di Marilde Trinchero) . Devo dire che ho letto informazioni straordinarie, che mi hanno permesso di avere un quadro più ampio per aiutare le donne che mi scrivono. Continua a leggere…

“Ritratti di pancia”: quando la ferita del cesareo diventa un’opera d’arte

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Ho intervistato Gisella Congia in occasione del suo lavoro intitolato Chiaroscuri nella maternità, un progetto fotografico nato nel 2011  in cui  ha fotografato 25 donne nella loro quotidianità di mamme, cercando di indagare senza filtri la vera essenza della maternità, che come sappiamo spesso è un’immagine anni luce lontano dalla realtà.

Ora Gisella è ripartita con un nuovo lavoro, prodotto dall’associazione L’Eptacordio e con la collaborazione de www.oasidellemamme.it: Ritratti di Pancia – Storie di Cesarei e di Ferite Emotive, che appunto mira a parlare della cicatrice lasciata dal parto. Io stessa ne ho avuti due e devo dire che la mia ferita l’ho vissuta in maniera diversa (in che modo lo vedrete alla fine di questo post). Ci sono donne però che si sentono sconfitte dal non aver partorito naturalmente, che non si capacitano di non esserci riuscite e che si sentono in colpa. Questo progetto – definito giustamente da Gisella “sociale” – squarcia il velo dell’omertà che spesso si cela dietro la parola “cesareo”. Lascio a lei la presentazione di Ritratti di Pancia. E grazie Gisella, perché le tue foto aiuteranno tante di noi.

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Veronica Viganò, “Corsi più mirati all’aspetto psicologico per le future mamme”

‘Non avevo pazienza, mi sentivo prigioniera di un neonato. Vivevo malissimo la limitazione della mia libertà personale (…) La relazione con lui era iniziata in modo difficile e solo dopo tre o quattro mesi mi sono sentita veramente la sua mamma’.

Veronica Viganò

Veronica Viganò è conosciuta in rete con il suo blog  Manager di me stessa; in realtà lei manager lo era davvero, fino a quando ha lasciato il lavoro ed è diventata una blogger professionista. Dal 2008  – anno in cui è nato il suo secondo figlio – è tra le altre cose web writer, social media specialist e curatrice di una rubrica radiofonica intitolata Mamma Manager”. Ecco che cosa mi ha raccontato della sua esperienza di maternità.  Continua a leggere…

‘Lets end the mommy wars’: mamme, diciamoci la verità

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Lets end the mommy wars‘ ovvero: “Poniamo fine alla guerra tra mamme”. Sì, perché non c’è niente di peggio. Purtroppo quando si diventa madri – forse per il sempre maledetto tabù culturale  che intende la maternità come il momento più bello della vita – si imparano a dire molte bugie. Mi ricordo che una volta una conoscente mi fermò per strada: Paola avrà avuto sì e no 2 mesi e la portavo in giro nel marsupio. Si trattava di una delle rare uscite che facevo con lei: all’epoca abitavamo al quinto piano di un palazzo con l’ascensore lillipuziano e noi avevamo un trio con le ruote pneumatiche. Al solo pensiero di dover chiudere e riaprire ogni volta tutta la baracca mi faceva star male, perciò abbandonavo il progetto di farmi una passeggiata con la nana. Con il marsupio invece sono riuscita a portarla in giro qualche volta: era già una neonata piuttosto “consistente”  e me ne tornavo a casa stanca e con il mal di schiena.

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