Oggi un’intervista che mi ha fatto commuovere. Perché Patrizia De Lio ha scelto di condividere con me la sua esperienza di psicologa e psicoterapeuta con un vissuto particolare: sua madre ha sofferto di depressione post partum. Come sapete anch’io ho scoperto di avere avuto mia nonna che ha sofferto della stessa malattia e lei racconta qui che cosa ha significato crescere con una strana “compagna” presente nella vita sua e di sua madre. Vediamo che cosa ha raccontato.
Oggi è una giornata no. Pensieri, preoccupazioni economiche e di salute non mi fanno stare tranquilla. E quando non sto tranquilla si riaffaccia in me la paura di stare di nuovo male, perché – sebbene sia guarita – avere la depressione post partum in qualche modo ti cambia e ti segna per sempre. Sarebbe stupido negare di non esserci passata, quindi devo considerare sia il lato “bello” – la voglia di cambiamento, le nuove persone che ho conosciuto, i tanti progetti che sono riuscita a compiere – sia quello meno piacevole.
Spero che la ruota prima o poi girerà anche per me e per la mia famiglia: a volta è veramente difficile vedere il bicchiere mezzo pieno. Eppure – lasciando da parte il cane nero – ringrazio per ciò che ho. Per loro, quelli nella foto, e per Vittoria, che si sveglia ogni mattina con un sorriso sdentato e a cui bastano i baci di mamma e papà per essere felice.
Ieri sera ho preso il cuscino e mi sono tappata le orecchie per non sentire più Vittoria che piangeva ininterrottamente da qualche ora. Erano quasi le 2 e io e mio marito eravamo sfiniti. Sono giorni che non dormiamo oppure chiudiamo occhio poco e male. Delle volte mi sembra di essere posseduta da una stanchezza infinita, di aver raggiunto il limite. In quei momenti vorrei essere sostituibile.
Per fortuna so che passerà.