Siamo in un periodo piuttosto complicato in famiglia. Prima c’è stata quella fase in cui prima delle 3 di notte nessuna delle mie figlie aveva intenzione di addormentarsi; poi quello in cui una prende sonno a mezzanotte e l’altra sta sveglia ma di giorno è gestibile; poi ancora quella dell’attaccamento matto e disperatissimo alla mamma ovviamente mentre l’altra ti chiede di giocare, ma tu non puoi sederti a farlo perché altrimenti l’altra piange.
La prossima settimana sarò ad Alba, in provincia di Cuneo, per parlare durante un’incontro sulla maternità e depressione post partum. Sono molto contenta quando posso raccontare la mia esperienza e apprendere cose nuove su questo percorso incominciato quasi due anni fa con la nascita di Paola. Oltre al mio punto di vista, vorrei però saperne sempre di più e per questo ho letto un bellissimo libro della psicologa e psicoterapeuta Simona Capolupo “La madre e la mamma. Dal mito al pensiero psicoanalitico” consigliatomi da Marilde Trinchero.
‘Ho riflettuto sul fatto che spesso la nostra società tende a tacere gli aspetti meno “piacevoli” della maternità, che a parer mio esistono e sono assolutamente da affrontare e far emergere. Mostrare solo le gioie rischia di creare delle aspettative molto alte che non prendono in considerazioni le difficoltà e la routine giornaliera che può essere anche stancante se non stressante’.
Carla Sedini è una giovane sociologa e ha un dottorato in Information Society; ha varie pubblicazioni all’attivo e attualmente lavora come ricercatrice per il Politecnico di Milano al Dipartimento di Design Industriale, Arte, Comunicazione e Fashion. Si definisce una “fotologa” (fotografa +sociologa). Ha creato il progetto fotografico (e video) “Tutti giù per terra”( in questo articolo potrete trovare alcune foto), che riguarda le sfide quotidiane dell’essere mamma: ha fotografato 12 mamme che hanno espresso la propria esperienza, cercando di comprendere la maternità in tutta la sua “rotondità”. Ecco che cosa mi ha raccontato.