Ho letto la storia di Lucia su Vanity Fair: da giornalista e appassionata di fotografia, ha scelto di raccontare il proprio parto con un punto di vista privilegiato, ovvero quello di fotografare i suoi figli non appena sono venuti alla luce. Finalmente anche la nascita con il cesareo ha avuto una sua dignità, visto che spesso le immagini poetiche vengono associate al parto naturale. Mi ha molto incuriosito e ho provato a contattarla, anche in vista del libro sul parto cesareo che sto scrivendo. A voi quello che mi ha raccontato. Continua a leggere…
Oggi un’intervista che avevo voglia di fare da tempo e il destino ci ha messo lo zampino. Elisa Liberatori Finocchiaro è una blogger che ha scritto un articolo molto interessante sul cesareo e sul fatto che spesso il mondo della maternità – in questo caso il parto – sia disseminato di ideologie. Io di cesarei ne ho avuti due e devo dire che concordo in pieno con ciò che ha scritto. Ecco quindi cosa ha raccontato a post-partum.it. Continua a leggere…
Un’intervista di cui vado molto orgogliosa, quella di oggi, perché si tratta di un uomo di scienza che ha scritto un libro che ha cambiato la mia prospettiva di donna e di madre. Io – come sapete – ho subìto due cesarei e soprattutto per Paola mi sono sentita in colpa per diverso tempo. Il Professor Paolo Mazzarello invece ha scritto “E si salvò anche la madre. L’evento che rivoluzionò il parto cesareo” (Bollati Boringhieri) un libro che ripercorre la grande scoperta fatta da Edoardo Porro, medico ostetrico che esercitava a Pavia, il quale ha inventato il cesareo per come lo conosciamo oggi.
Mazzarello è Professore ordinario di Storia della Medicina all’Università di Pavia, Presidente del Sistema museale dell’Ateneo e Direttore del museo “Camillo Golgi”. Ha scritto – tra l’altro – articoli per Il Corriere della Sera, La Stampa e Nature; il suo ultimo libro s’intitola “Quattro ore nelle tenebre” ed è edito da Bompiani. Ecco che cosa ha raccontato. Continua a leggere…
Ho intervistato Gisella Congia in occasione del suo lavoro intitolato Chiaroscuri nella maternità, un progetto fotografico nato nel 2011 in cui ha fotografato 25 donne nella loro quotidianità di mamme, cercando di indagare senza filtri la vera essenza della maternità, che come sappiamo spesso è un’immagine anni luce lontano dalla realtà.
Ora Gisella è ripartita con un nuovo lavoro, prodotto dall’associazione L’Eptacordio e con la collaborazione de www.oasidellemamme.it: Ritratti di Pancia – Storie di Cesarei e di Ferite Emotive, che appunto mira a parlare della cicatrice lasciata dal parto. Io stessa ne ho avuti due e devo dire che la mia ferita l’ho vissuta in maniera diversa (in che modo lo vedrete alla fine di questo post). Ci sono donne però che si sentono sconfitte dal non aver partorito naturalmente, che non si capacitano di non esserci riuscite e che si sentono in colpa. Questo progetto – definito giustamente da Gisella “sociale” – squarcia il velo dell’omertà che spesso si cela dietro la parola “cesareo”. Lascio a lei la presentazione di Ritratti di Pancia. E grazie Gisella, perché le tue foto aiuteranno tante di noi.